Rialto    IdT

7.1

 

   

Aicart del Fossat

 

 

 

 

   

I.

   

Entre dos reis vei mogut et enpres

   

un novel plait c’adutz guerr’e mesclaigna,

   

costas d’aver e trebaill, com que peis,

4  

bruit e resson et esfortz e compaigna,

   

car Conratz ven, qu’es mogutz d’Alamaigna,

   

e vol cobrar, ses libel dat ni pres,

   

so qu’a conquis Carles sobre·ls Poilles;

8  

mas non er faitz qe fer e fust non fraingna

   

e caps e bratz enanz que·l plaitz remaigna.

   

 

   

II.

   

Qu’en breu veirem descargar rics arnes,

   

tendas e traps fermatz per la campaigna

12  

e mainz baros conseillar pels defes,

   

per que l’afars s’enanz’e no s’afraigna.

   

Aissi veirem de mainta terra estraigna

   

venir faiditz, soudadiers e borges,

16  

e messatgiers e privatz e pales,

   

et en la ost veirem solatz e laigna

   

e·ls berroviers soven correr la plaigna.

   

 

   

III.

   

Trombas, tabors, sonaills, genz e peitrals

20  

e cavalliers encoratz de contendre

   

veirem en champ, e penons e seignals

   

e rencs d’armatz ajostatz escoissendre

   

e mains cairels desclavar e destendre;

24  

e critz e plors e brailz e dols corals

   

poirem auzir e per plans e per vals,

   

e mainz destriers pres ses dar e ses vendre,

   

e·ls reis intrar en l’estor ses atendre.

   

 

   

IV.

28  

Lai on seran las seigneiras reials

   

veirem escutz et elms macar e fendre,

   

trencar ausbercs e sentir colps mortals,

   

e troncs e lans e ferir e defendre.

32  

E s’al plus fort camp intraran per prendre,

   

aqui veirem derrocar mainz vassals

   

e mainz jazer envers sotz los cavals,

   

manz mortz, manz pres e manz per terr’estendre,

36  

e mainz aucir que no se volran rendre.

   

 

   

V.

   

L’Aigla, la Flors an dreitz tant comunals

   

que no·i val leis ne·i ten dan decretals:

   

per que iran el camp lo plait contendre

40  

e lai er sors qi meills sabra defendre.

 

 

Traduzione [cm]

I. Tra due re vedo sollevata e intrapresa una nuova lotta, che causa guerra e tumulto, sperperi di denaro e tormento, per quanto dispiaccia, rumore e rimbombo e truppe ed esercito, poiché viene Corrado, che s’è mosso dalla Germania, e vuol recuperare, senza procura data né ricevuta, ciò che Carlo ha conquistato sui Pugliesi; ma sarà inevitabile che si spezzino ferri e bastoni e teste e braccia prima che la contesa si arresti.

II. Poiché in breve vedremo scaricare preziosi equipaggiamenti, tende e padiglioni piantati per la campagna e molti baroni consigliarsi sulla strategia di difesa, in modo che l’impresa avanzi e non vada in malora. Così vedremo arrivare da molte terre straniere esiliati, mercenari e borghesi e messaggeri segreti e ufficiali, e nell’esercito vedremo gioia e afflizione, e i banditi correre spesso per la piana.

III. Vedremo nel campo trombe, tamburi, sonagli, genti e corazze, e cavalieri desiderosi di combattere, e pennoni e insegne, e [vedremo] rompere ranghi serrati di gente armata e scoccare e librarsi molti dardi, e potremo udire per valli e pianure grida e pianti e urla e dolori strazianti, e [vedremo] tanti destrieri presi senza che siano comprati o venduti, e i re entrare in battaglia senza indugio.

IV. Là dove si troveranno le insegne regali vedremo ammaccare e fendere elmi e scudi, spezzare usberghi e ricevere colpi mortali, e tronchi e lanci di frecce colpire e difendere. E se entreranno nel campo più attrezzato per far rapina, vedremo abbattere qui molti cavalieri e tanti altri giacere riversi sotto i cavalli, molti morti, molti catturati e molti stendersi a terra e [ne vedremo] uccidere molti che non vorranno arrendersi.

V. L’Aquila e il Fiore hanno diritti talmente simili che la legge non ha valore né fanno danno le decretali; per questo andranno in campo a contendersi la disputa, e là avrà la vittoria chi saprà difendere meglio.

 

 

 

Testo: Bastard 1971, con modifiche di cm. – Rialto 23.x.2017.


Mss.: I 196v, K 182r, d 265v.

Edizioni critiche: François Just Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris, 1816-1821, vol. IV, p. 230; Giulio Bertoni, «Un componimento di Aicart del Fossat sulla spedizione di Corradino contro Carlo d’Angiò (con 1 facsimile)», Archivum Romanicum, 1, 1917, pp. 88-91, a p. 90; Antoine de Bastard, «Aicart del Fossat et les événemets politiques en Italie (1268)», in Mélanges de Philologie Romane dédiés à la mémoire de Jean Boutière, édités par Irénée Marcel Cluzel et François Pirot, 2 voll., Liège 1971, vol. I, pp. 51-73, a p. 67.

Altre edizioni: Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma, 1931, vol. II, p. 247 (testo Raynouard).

Metrica: a10 b10’ a10 b10’ b10’ a10 a10 b10’ b10’ (Frank 297:1). 4 coblas doblas, ciascuna composta di 9 versi. Rime: -es, -aigna (coblas I-II), -als , -endre (coblas III-IV), -als, -endre (tornada).

Ed. Bastard: 10 arneis, 30 aubercs, 32 pendre, 37 a.

Note: La stesura di questo sirventese si situa tra l’agosto e il settembre del 1267, quando Corradino di Svevia intraprese la sua discesa in Italia per reclamare il trono dello zio Manfredi («car Conratz ven», v. 5), e poco prima della morte per decapitazione dello stesso Corradino, avvenuta a Napoli il 29 ottobre 1268. Si vedano le Circostanze storiche. – L’impiego di un lessico fortemente connotato in direzione bellica (guerr’e mesclaigna, bruit e resson, tendas e traps, trombas, tanbors, sonaills, rencs d’armatz, escutz, elms, ausbercs) e l’andamento prevalentemente paratattico conferiscono al componimento un tono spiccatamente epico, quasi solenne, che preannuncia le devastazioni portate dalla guerra imminente.

1. dos reis: si tratta di Corrado IV di Svevia, più noto con il nome di Corradino per via della giovane età, e Carlo I d’Angiò, conte di Provenza e formalmente re di Sicilia dal 6 gennaio 1266 (posizione in seguito legittimata dalla vittoria ottenuta sul campo contro Manfredi di Svevia, nel corso della battaglia di Benevento: cfr. Circostanze storiche).

4. bruit e resson: dittologia sinonimica impiegata con «fine amplificativo […] nella descrizione di uno scenario bellico», come osservato da Paolo Di Luca, Il trovatore Peire Bremon Ricas Novas, Modena 2008, p. 139 per il caso di Ja lausengier, si tot si fan gignos (BdT 330.8), ove la iunctura è introdotta in un contesto amoroso.

5. car Conratz ven: l’espressione si riferisce alla discesa di Corradino per la rivendicazione del regno di Sicilia, iniziata tra l’agosto e il settembre del 1267 (cfr. Circostanze storiche).

7. Si allude alla vittoria angioina conseguita nella celebre battaglia di Benevento del 26 febbraio 1266, in occasione della quale Manfredi perse la vita (cfr. Circostanze storiche). Nei Poilles andranno ravvisate le milizie guidate dallo stesso Manfredi, che è usualmente identificato a sua volta come re de Polha in ambito trobadorico (come in Senh’en Jorda, sie·us manda Livernos BdT 248.77, vv. 30-31, «l’onrat rei cabalos / de Polha»).

10. Si propone di emendare arneis (attestato congiuntamente da IKd) in arnes, in conformità con l’assetto rimico globale del testo.

19. La sequenza degli strumenti usualmente impiegati in battaglia (in particolare trombas, tabors, sonaills) è divenuta almeno parzialmente paradigmatica nei componimenti di argomento guerresco: si vedano Bertran de Born, Miez sirventes vueilh far dels reis amdos (BdT 80.25), v. 17: «Trompas, tabors, seinheras e penos», e Perseval Doria, Felon cor ai et enic (BdT 371.1), v. 28: «Trompas, tanbors e sonaill».

30. Si corregge aubercs (messo a testo da Bastard) in ausbercs sulla base di un riesame diretto dei manoscritti.

32. Prendre è lezione attestata congiuntamente dai canzonieri contro pendre, stampato da Bastard.

37. L’Aigla e la Flors sono i due simboli tradizionali che identificano rispettivamente la pars imperialis (l’aquila) e la corona di Francia (il fiore, più specificamente il giglio). Si emenda inoltre a in an, sulla scorta di una precedente proposta di Bertoni, «Un componimento», p. 91, in quanto il soggetto della proposizione (L’Aigla, la Flors) è plurale.

38. Leis e decretals simboleggiano rispettivamente il diritto civile, espressione del potere imperiale, e le disposizioni giuridiche emanate dal papa, delle quali si sottolinea in questo caso l’assoluta equipollenza. Il decretals riappare, peraltro in un contesto analogo, nel sirventese di Bertran d’Alamano, D’un sirventes mi ve grans volontatz (BdT 76.8), v. 26: «Puois decretals no·i nosera·n nien».

40. lai: è un’allusione, probabilmente molto generica, al territorio italiano, teatro dello scontro tra i due contendenti.

[cm]


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