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 Aimeric de Pegulhan, Era par ben que Valors se desfai (BdT 10.10)


 

Circostanze storiche

 

 

 

Il componimento è un compianto funebre per la morte del marchese Guglielmo Malaspina avvenuta presumibilmente alla fine di aprile del 1220. I Marchisii scribae Annales Ianuenses riferiscono, infatti, che nel 1220 dopo che «Willielmus marchio Malaspina, qui multa nobilitate ac gloriose militie probitate uigebat, de Sardinea ad propria remeasset, magnis febribus occupatus», giunto in Liguria, morì a Genova. Il marchese fu quindi colpito da febbri, mentre tornava dalla Sardegna. Il trapasso avvenne a Genova, dove fu sepolto nella cattedrale di S. Lorenzo (Belgrano - Imperiale 1901, vol. II, p. 161, già in MGH.SS, XVIII, p. 143; cfr. Soddu 2005, p. 5).

De Bartholomaeis 1931, vol. I, pp. 238-239, pretende che la malattia lo abbia colpito a Sarzana, perché qui è redatto il testamento nel 1220; il testo degli Annales è invece chiaro nell’affermare che la malattia insorse già durante il viaggio ed è certo che le condizioni del marchese non siano migliorate dopo il rientro nei suoi possedimenti, visto che le febbri lo condussero alla morte. Del resto, anche la data del testamento fornita da Belgrano - Imperiale (13 aprile, che era lunedì) così come da De Bartholomaeis (19 marzo, giovedì) va rettificata: «Guil. dei gratia marchio Malaspina. filius quondam Morroelli marchionis Malaspina, egro corpore, sanus tamen mente faciens et condens legitimum testamentum [...] inrevocabiliter causa mortis donavit et legavit [...]. Acta sunt hec omnia infrascripta in castro Sarzane, in curia infrascripti domini episcopi solemni cum stipulatione. Anno a nativitate domini MCCXX, ind. VIII, die veneris, XIII kal. apr.» (Lupo 1912, n. 446, pp. 454-455; già in Muratori 1717, vol. I, p. 257, da cui lo trae De Bartholomaeis). Il testamento fu quindi redatto a Sarzana nella sede vescovile, allorché Guglielmo era tanto malato da sentir sopraggiungere la morte, benché fosse ancora in grado di intendere e volere; la data («die veneris, XIII kal. apr.») corrisponde, con calcolo classico ineccepibile, al 20 marzo, che cadeva di venerdì.

Guglielmo era ancora vivo, ma «in egretudine mortis», il 21 aprile («die decimo exeuntis aprilis») quando a Genova cedeva al vescovo le decime di varie parrocchie (Belgrano - Beretta 1887, pp. 386-387). Morì sicuramente nei giorni seguenti e prima del 29 aprile, quando al solo figlio Opizzino gli ambasciatori piacentini intimavano di ritirare le truppe marchionali che avevano occupato il castello di Pietracorva in violazione della pace che il padre aveva stipulato nel 1194 e della “concordia” del 1212 (Falconi - Peveri 1984-1988, vol. II, pp. 111-112, n. 344-345; p. 223, n. 401; cfr. Salvatori 2006).

Il decesso tra il 21 e il 29 aprile è quindi il terminus a quo, pertanto il planh va datato alla fine di aprile o al massimo all’inizio di maggio, in collegamento con le celebrazioni funebri: così con qualche contraddizione Bettini-Biagini 1981, pp. 27 (aprile-maggio), 36 (aprile), 79 (maggio); Folena 1990, pp. 41-42 (maggio); Riquer 1975, vol. II, p. 964; genericamente al 1220 lo attribuiscono Jeanroy 1934, p. 240, Shepard - Chambers 1950, p. 18, Caïti-Russo 2005, pp. 85-87. All’epoca della composizione Aimeric de Pegulhan doveva trovarsi alla corte dei Malaspina.

 

 

Bibliografia

 

Belgrano - Beretta 1887

 Luigi Tommaso Belgrano - Luigi Beretta, «Il secondo registro della Curia arcivescovile di Genova», Atti della Società Ligure di storia patria, 18, 1887.

 

Belgrano - Imperiale 1901

Luigi Tommaso Belgrano - Cesare Imperiale, Annali Genovesi di Caffaro e de’ suoi continuatori dal MCLXXIV al MCCXXIV, 2 voll., Genova 1901.

 

Bettini-Biagini 1981

Giuliana Bettini Biagini, La poesia provenzale alla corte estense. Posizioni vecchie e nuove della critica e testi, Pisa 1981.

 

Caïti-Russo 2005

Gilda Caïti-Russo, Les troubadours et la cour des Malaspina, Montpellier 2005.

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

 Riquer 1975

Martin de Riquer, Los Trovadores. Historia literaria y textos, 3 voll., Barcelona 1975.

 

Falconi - Peveri 1984-1988

Il Registrum magnum del Comune di Piacenza, edizione critica, apparato ed introduzione a cura di Ettore Falconi e Roberta Peveri, 4 voll., Milano 1984-1988.

 

Folena 1990

Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137.

 

Jeanroy 1934

Alfred Jeanroy, La poésie lyrique des troubadours, 2 voll., Toulouse-Paris 1934.

 

Lupo 1912

 Michele Lupo Gentile, «Il regesto del Codice Pelavicino», Atti della Società Ligure di Storia patria, 44, 1912.

 

MGH. SS

Monumenta Germaniae Historica. Scriptores, edidit G. H. Pertz, Hannoverae 1863.

 

 Muratori 1717

Lodovico Antonio Muratori, Delle antichità estensi, Modena 1717.

 

Salvatori 2006

Enrica Salvatori, «Malaspina, Obizzo», Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 2006, versione in rete (www.treccani.it)

 

Shepard - Chambers 1950

William P. Shepard - Frank M. Chambers, The Poems of Aimeric de Peguilhan, Evanston (Illinois) 1950.

 

Soddu 2005

Alessandro Soddu, I Malaspina e la Sardegna, Cagliari 2005.

Giorgio Barachinii

16.iii.2018


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