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Albertet, Mout es greus mals de qu’om no s’auza planher (BdT 16.18)


 

Circostanze storiche

 

 

   

Il testo non presenta elementi di datazione precisi. La menzione di Corrado Malaspina in tornada rinvia al prima trentennio del XIII secolo, specialmente agli anni Dieci e Venti, quando entrambi i rami dei Malaspina si resero protagonisti di una fervente stagione di mecenatismo. Date più precise non sono dimostrabili.

La tornada recita: «Senh’En Colrat Malespina, dezire / eu vos vezer quar mout n’aug gran ben dire». Secondo Sanguineti 2012, p. 229, che traduce a p. 237: «Signor Corrado Malaspina, desidero vedervi perché sento parlare molto bene di voi» (corsivo mio), si tratta di «una vera e propria richiesta di protezione a Corrado» che «consente di datare approssimativamente la canzone intorno al 1221» e precedentemente a p. 21: «il trovatore si rivolge direttamente a Corrado Malaspina ed esprime il proprio desiderio di vederlo, facendo un’inneggiante allusione alla sua riconosciuta fama».

Tuttavia, la lezione messa a testo dà adito ad alcuni dubbi, che inevitabilmente si riverberano sulla datazione. In effetti, il testo non è grammaticalmente corretto e presenta un anacoluto: il pronome n’, pur avendo molteplici usi, non può sostituire un complemento quale *de vos (anche una traduzione letterale rivela l’imprecisione: ‘desidero vedervi perché largamente ne sento dire un gran bene’). La tornada è trasmessa in questa forma dai mss. IK; gli altri latori ACE hanno al posto di eu vos lezioni diverse, rispetto alle quali quella di IK sembrerebbe facilior (in AE, in particolare, è Senh’En Colrat Malespina ad essere complemento oggetto di dezire). Nelle versioni alternative la tornada esprime quindi un’abituale piaggeria trobadorica e non presenta alcuna richiesta di protezione.

Del resto, la fama di Corrado (succeduto al padre nel 1193 e morto nel 1253/54) precede il 1221 e perdura almeno per tutti gli anni Venti. Se è vero che, come indicato da Sanguineti 2012, la canzone En amor trob tantz de mals seignoratges (BdT 16.13), dove troviamo Corrado citato con le figlie Selvaggia e Beatrice, sembra (se si accetta la lezione della citata tornada messa a testo) posteriore a Mout es greus mals e databile dopo il 1220, non possiamo tuttavia stimare di quanto tempo il nostro testo la preceda. È quindi presumibile una cronologia relativa, ma non una cronologia assoluta.

Inoltre, l’idea che porta l’editrice a indicare la data del 1221, cioè che i trovatori abbiano cantato in prima istanza Guglielmo Malaspina e la sorella Maria d’Oramala e solo dopo la morte di Guglielmo nell’aprile del 1220 si siano rivolti al loro cugino Corrado, è anch’essa un’asserzione incerta. In effetti, «il serait trop simpliste de penser que Conrad succède à Guillaume et d’établir ainsi une chronologie avant 1220 (cour de Guillaume) et après 1220 (cour de Conrad): les deux marquis, malgré une petite différence d’âge, se partage certainement le pouvoir tout comme leurs pères et on peut les imaginer également en train de partager la même cour d’amour, par exemple dans la résidence estivale d’Oramala» (Caïti-Russo 2005, pp. 85-86). È in effetti ciò che si può dedurre dalla cronologia di opere come la treva di Guillem de la Tor (Pos n’Aimerics a fait far mesclança e batailla, BdT 236.5a), dove figurano Selvaggia e sua sorella, databile al 1212-1216.

È pertanto più prudente limitarsi a delineare una cronologia relativa, come faceva De Bartholomaeis 1931, vol. II, p. 15, e a rinunciare ad indicare anni precisi.

 

 

Bibliografia

 

Caïti-Russo 2005

Gilda Caïti-Russo, Les troubadours et la cour des Malaspina, Montpellier 2005.

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Sanguineti 2012

Sanguineti, Francesca, Il trovatore Albertet, Modena 2012.

 

Giorgio Barachini

16.iii.2018


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