Premessa alle albas anonime di C (461.3, 113 e 203)

 

 

 

 

L’edizione delle «albas ses titol» costituisce la prima tappa di due differenti progetti di ricerca attualmente in corso: l’uno concerne lo studio del ms. C (trascrizione per la COM4, studio delle fonti, della struttura e del lessico: cfr. in ultimo Massimiliano De Conca, «Percorsi testuali ed accidenti di trasmissione nella lirica dei trovatori», in Testi, generi e tradizioni nella Romània medievale. Atti del VI Convegno della Società Italiana di Filologia Romanza (Pisa, 28-30 settembre 2000), a cura di Fabrizio Cigni e Maria Pia Betti, = Studi Mediolatini e Volgari, 48, 2002, pp. 17-32); l’altro consiste nella revisione del corpus delle albas (definizione del genere, studio della tradizione letteraria e materiale, infine revisione ecdotica di tutti i testi).

Per la definizione del numero dei testi appartenenti al genere dell’alba, rinvio allo studio di Antoni Rossell, «“So d’alba”», in Studia in honorem prof. M. de Riquer, Barcelona 1991, pp. 705-721, nonché alla bibliografia contenuta nella Bibliografia elettronica dei trovatori (BEdT) di Stefano Asperti.

L’anonimato nel ms. C (BnF f. fr. 856) è un fenomeno raro e limitato a questa sezione, a cavallo fra il fascicolo 32 e l’inizio del fascicolo 33, col quale si chiude il ms. stesso. Le «albas ses titol» occupano uno spazio autonomo fra il f. 383vb e il f. 384ra. In tutto vi troviamo tre testi, unica di C: BdT 461.113 (Quan lo rossinhols escria), BdT 461.3 (Ab la genser que sia) e BdT 461.203 (En un vergier, sotz fuelha d’albespi).

Segue il devinalh anonimo (BdT 461.X) e la sezione delle «cansos ses titol». A chiudere il ms. (almeno quello che c’è rimasto, perché molti indizi spingono a pensare che dovesse contenere altri fogli dopo 396v) la sezione delle tenzoni.

Le definizioni «Albas ses titol» e «Cansos ses titol» significherebbero ‘senza attribuzione’, ‘senza nome dell’autore’ (almeno di un autore certo, come nel caso dei nove testi delle cansos). Un utile studio su questa porzione del canzoniere C è quello di Francesca Gambino, «L’anonymat dans la tradition manuscrite de la lyrique troubadouresque», Cahiers de civilisation médiévale, 43, 2000, pp. 33-90 (in particolare si vedano le pp. 36-38).

Per un commento più esteso e puntuale, mi permetto di rimandare al mio breve contributo «Le albas ses titol del ms. C (BnF f. fr. 856)», in Arnaut, 1.i.2003.

 

Massimiliano De Conca         

27.x.2003         


Rialto