Modello di contraffattura

An, [De] bona domna voill (BdT 461.57)

 

 

 

 

Il modello di contraffattura della cobla sono dunque i vv. 369-378 di Garin lo Brun, El termini d’estiu (BEdT 163.I [BdT, pp. 137-138]). Essi costituiscono, in entrambi i codici latori (GN), l’attacco – segnalato graficamente – di un’unità narrativa interna: nel ms G il v. 369 è preceduto da un pied de mouche in rosso, mentre nel codice N esso è rientrato rispetto al rigo di scrittura, in previsione di un’iniziale miniata che non fu però eseguita. Quest’ultimo dato materiale, passato inosservato a tutti gli editori, ha conseguenze non irrilevanti sulla ricostruzione testuale sia del modello che della contraffattura (cfr. nota al v. [369]).

Tenuto conto del passo tràdito dai due canzonieri, si è tentati di supporre che l’autore della cobla abbia conosciuto una redazione dell’ensenhamen diminuita dei vv. 371-374, la cui omissione non inficia la sintassi né il senso del periodo, rendendo anzi l’esatto schema rimico dei primi 6 versi della cobla. L’ultimo suo distico (in -ul) non compare invece nel modello, ma è possibile che esso sia stato forgiato espressamente dall’Anonimo, cui serviva quella precisa rima difficile per poter chiosare con l’‘effetto’ d’una coppia di rimanti emblematici la strofa (mul : cul): cfr. Sinossi.

Riportiamo più sotto il testo critico dei dieci versi estrapolati dal poemetto sulla base del ms. G, con le varianti sostanziali nella seconda fascia di apparato (la prima registra l’unica lezione metricamente incongrua del ms.-base).

 

 

Bibliografia

 

Mss.: G (123v-127v: rr. 124d8-17), N (4r-9v: rr. 7b26-c8).

Edizioni critiche: Carl Appel, «L’Enseignement de Garin le Brun», Revue de langues romanes 33, 1889, pp. 404-432 [= Appel]; Giuseppe E. Sansone, «Garin lo Brun. Insegnamento alla dama», in Testi didattico-cortesi di Provenza, Bari 1977, pp. 41-107 [= Sansone 1977]; Laura Regina Bruno (ed.), Garin lo Brun, L’ensegnamen alla dama. Edizione critica, traduzione e commento, Roma 1996 [= Regina].

 

 

[369]

De bona domna voill

[370]

c’aia un petit d’orguoill:

[371]

no per desmesuranza,

[372]

mas per bella senblanza,

[373]

e per far espaven

[374]

a la malvaza gen;

[375]

diz e faiz amoros

[376]

ab semblan orguollos

[377]

fan a meraviglar

[378]

qui·ls pot ensens trobar.

 

374 malvaza] malavaza.

369 De] -e (manca l’iniziale miniata) N    370 petit] pauc N    371 per] es N    372 per bella] es gruzers N.

 

 

[Quanto alla signora di rango, voglio | che abbia un po’ d’orgoglio: | non per tracotanza, | ma per un bel contegno, | nonché per intimorire | le persone malvage; | parole e atti amorevoli | che si accompagnino ad un piglio orgoglioso | devono essere ammirati | se si riesce a trovarli insieme (nella stessa persona).]