Premessa alle coblas anonime 461.35, 75 e 82

 

 

 

 

Allinterno del florilegio G le quattro coblas 461.82, 202, 75 e 35 costituiscono un blocco compatto (G 249c, 250, 251 e 252), di cui soltanto 461.202 (G 250) è tramandata altrove (florilegio J). Si tratta, comè noto, di contraffatture metriche in chiave scatologica o pornografica di strofe di canzoni celebri. Nella fattispecie 461.35 (G 252) riprende lattacco della quinta strofa (secondo lordine di tutti i venticinque testimoni) di Folquet de Marselha, Amors, merce: non mueira tan soven (155.1)*; 461.75 (G 251) imita la strofa iniziale di Peirol, Del sieu tort farai esmenda (366.12), attestata in sedici codici; mentre 461.202 (G 250), qui non editata, riecheggia la prima di Bernart de Ventadorn, Can la frejaura venta (70.37), presente in dieci canzonieri. Il modello di 461.82 (G 249c), cioè 461.83, è invece attestato unicamente come esparsa anonima nei florilegi GJQT, ed è dubbio se facesse originariamente parte di una canzone, anche per via della metrica a rime baciate.

Stando alla definizione, da parte di Meneghetti (1991 pp. 48-52), di un «recueil anthologique primitif» al quale avrebbero attinto soprattutto i florilegi ‘gemelli GQ nonché J (che giustappone però unaltra fonte) e sporadicamente anche P e T, è probabile che la «suite cochonne» attestata unicamente in G non costituisca un«addition», cioè uninterpolazione del compilatore, ma risalga piuttosto alla fonte comune. La stessa studiosa, del resto, osserva la tendenza «à une réduction progressive des excerpta» nella tradizione di questi florilegi, talché si può ragionevolmente ipotizzare una depurazione (o un dislocamento in coda) dei testi osceni da parte di JQ, e invece un loro mantenimento al posto originario in G (così, implicitamente, anche Bertoni 1912, p. xxxix).

La compattezza formale e stilistica dei quattro componimenti, congiunta alla loro comune tradizione manoscritta, ha fatto riflettere sulla possibilità che essi siano opera di un unico autore, seppure manchino «elementi concreti di riprova» (Squillacioti 1992, p. 205 n. 24).

Dal momento che i testi parodiati si trovano tutti nello stesso canzoniere (rispett. G 249b, 092 e 002) li pubblichiamo, a titolo puramente documentario, nella lezione di G interpretata alla luce della varia lectio (si sottolineano le lezioni incongrue segnalando in apparato lipotesi ricostruttiva degli editori).

 

Francesco Carapezza         

27.xi.2002         

 

* La fortuna di tale strofa è testimoniata dalla sua circolazione autonoma nei florilegi DcFHJ; essa si trova inoltre dislocata, per via della somiglianza dello schema metrico e delle rime, fra la II e la III strofa di 155.22 nel canzoniere V (cfr. Squillacioti 1999, pp. 181, 185 e 136).

 

 

Bibliografia

 

Aston 1953 = Stanley C. Aston, Peirol, Troubadour of Auvergne, Cambridge.

Appel 1898 = Carl Appel, Poésies provençales inédites tirées des manuscrits dItalie, Paris-Leipzig; già in Revue des langues romanes, 40, 1897, pp. 422-426.

Bec 1984 = Pierre Bec, Burlesque et obscénité chez les troubadours, Paris.

Bertoni 1912 = Giulio Bertoni, Il canzoniere provenzale della Biblioteca Ambrosiana R. 71 sup., Dresden.

Kolsen 1916-19 = Adolf Kolsen, Dichtungen der Trobadors auf Grund altprovenzalischer Handschriften, Halle a.S.

Meneghetti 1991 = Maria Luisa Meneghetti, «Les florilèges dans la tradition lyrique des troubadours», Lyrique romane médiévale: la tradition des chansonniers, Actes du Colloque de Liège (1989), édités par M. Tyssens, Liège, pp. 43-59.

Riquer 1975 = Martín de Riquer, Los trovadores. Historia literaria y textos, Barcelona [seconda rist. 1992], 3 tomi.

Sansone 1992 = Giuseppe E. Sansone, I trovatori licenziosi, Milano.

Squillacioti 1992 = Paolo Squillacioti, «Due note su Palais», Studi mediolatini e volgari, 38, pp. 201-207.

Squillacioti 1999 = Le poesie di Folchetto di Marsiglia, edizione critica a cura di Paolo Squillacioti, Pisa (Biblioteca degli Studi mediolatini e volgari, n.s., XVI).


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