Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Berenguier de Palazol
Totz temoros e doptans
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Berenguier de Palazol
Totz temoros e doptans
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Testo

Edizione: Margherita Beretta Spampinato 1978; note: Antonio Petrossi. – Rialto 12.xii.2006.

Mss.

C 207r, E 94v, R 37-310r.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: François Juste-Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-1821, III, p. 234; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours, Berlin 1846-1853, III, p. 196; Alfred Jeanroy–Pierre Aubry, «Huit chansons de Berenguer de Palazol», Anuari del Institut d’Estudis Catalans, 2, pp. 520-540, a p. 530; Terence H. Newcombe, «The trouvadour Berenguer de Palazol»Nottingham Mediaeval Studies, 15, 1971, pp. 54-95, a p. 80; Margherita Beretta Spampinato, Berenguer de Palol, Modena 1978, p. 157.

Metrica e musica

Metrica: a7 b7 b7 a7 c7’ c7’ d7 d7 (Frank 577: 272). Cinque coblas unissonans di otto versi e una tornada di quattro.

Melodia : R 37b [ETM 29*], oda continua cum iteratione.

Informazioni generali

Con la metafora del servizio d’amore, il poeta si presenta come vassallo della dama, rivestendo i suoi rapporti nei termini e nelle forme giuridiche proprie del legame feudale. È verosimile che più fattori convergano nel processo di metamorfizzazione dell’amore cortese come condizione di vassallaggio ed occorre senz’altro andare al di là della semplice corrispondenza terminologica che potrebbe nascere da una banale convenzione di linguaggio dovuta all’ambientazione della lirica cortese e cercare di segnalare le analogie di strutturazione sociopsicologica e di significato. Il rapporto di dipendenza personale che lega il trovatore al vassallo si confonde in modo del tutto naturale, a nostro parere, nel rapporto con la Donna, che diviene il corrispondente estetico e morale del Signore.

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