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Elias de Barjols, Puois vei que nuill pro no·m te (BdT 132.11)


 

Circostanze storiche

 

 

 

Il componimento invoca nella prima tornada la protezione divina sulla Savoia, con l’auspicio che da lì esca un fiore fruttifero: l’allusione può essere o al matrimonio tra Beatrice di Savoia, figlia del conte Tommaso I, e Raimondo Berengario V di Provenza, all’inizio del 1220, o alla prima gravidanza di Beatrice di poco successiva (la prima figlia Margherita di Provenza nacque nella primavera del 1221). Come altri componimenti di Elias de Barjols in cui è menzionata la Savoia, il testo si colloca dunque a ridosso dell’arrivo di Beatrice in Provenza o poco dopo. La seconda tornada invia il testo a Isnart d’Agout-Entrevenas e a Blacatz, i due baroni provenzali che furono tra i principali mecenati di Elias de Barjols, e mostra che la canzone fu eseguita in più occasioni presso diversi patroni (cfr. Barachini 2015, pp. 421-425).

 

 

Bibliografia

 

Barachini 2015

Giorgio Barachini, Il trovatore Elias de Barjols, Roma 2015.

 

Giorgio Barachini

27.x.2016


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