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Elias de Barjols, Amor, be·m platz e·m sap bo (BdT 132.2)


 

Circostanze storiche

 

 

 

La canzone è stata composta dopo il 1230, come si desume dalla strofa V che fa riferimento all’unificazione, avvenuta in quell’anno, del regno di León e del regno di Castiglia sotto il governo di Ferdinando III di Castiglia-León (una precedente unificazione delle due corone al tempo di Alfonso VII di Castiglia-León non può essere presa in considerazione in quanto troppo antica rispetto all’attività di Elias de Barjols che è attestata in Provenza tra il secondo e il quarto decennio del XIII secolo). L’opinione di Stroński 1906, pp. 98-99, secondo il quale il testo è retrodatabile di qualche anno, in quanto, a suo avviso, l’unificazione dei due regni era prevista da tempo, è infondata e inammissibile: Alfonso IX di León, padre di Ferdinando, aveva, anzi, estromesso il figlio dalla successione al trono già nel 1218 (cfr.  Riquer 1975, p. 1194; Alvar 1977, pp. 170-171; Alvar 1978; Barachini 2015, pp. 178-181). Nella tornada trasmessa da a2 e dal perduto canzoniere di Sault (di 4 versi) viene menzionata una comtessa grazida / Biatris, che Elias de Barjols canta anche in Ben deu hom son bon senhor (BdT 132.4) e Morir pogr’ieu, si·m volgues (BdT 132.9) e a cui allude, in modo non coperto, in Bon’aventura don Dieus (BdT 132.6) e Puois vei que nuill pro no·m te (BdT 132.11): si tratta chiaramente di Beatrice di Savoia, figlia del conte Tommaso I di Savoia, andata in sposa a Raimondo Berengario V di Provenza (o IV a seconda dei computi) nel 1220; costei, divenuta una delle personalità di spicco nelle corti della Francia meridionale, promosse assieme al marito una forte attività di mecenatismo, di cui Elias de Barjols fu uno dei primi beneficiari, già a partire dal 1220 e sicuramente lungo l’intero decennio, come mostra il componimento in questione. La tornada attestata in a2 è trascritta anche nel Glossaire delle Vies di Jean de Nostredame (cfr. Chabaneau - Anglade 1911, p. 259; Chabaneau - Anglade 1913, p. 184) che la traeva dal perduto manoscritto del conte di Sault (disperso durante la Rivoluzione francese), affine al ms. a2. Invece, in quel che resta della tornada (comunque irregolare) di E non si legge alcun nome.

 

 

Bibliografia

 

Alvar 1977

 Carlos Alvar, La poesía trovadoresca in España y Portugal, Madrid 1977.

 

Alvar 1978

Carlos Alvar, Textos trovadorescos sobre España y Portugal, Madrid 1978.

 

Barachini 2015

Giorgio Barachini, Il trovatore Elias de Barjols, Roma 2015.

 

Chabaneau - Anglade 1911

Camille Chabaneau - Joseph Anglade, «Essai de reconstitution du chansonnier du comte de Sault», Romania, 40, 1911, pp. 243-322.

 

Chabaneau - Anglade 1913

Jehan de Nostredame, Les vies des plus célèbres et anciens poètes provençaux, par Camille Chabaneau et Joseph Anglade, Paris 1913.

 

Stroński 1906

Stanislaw Stroński, Le troubadour Elias de Barjols, Toulouse 1906.

 

Riquer 1975

Martín de Riquer, Los Trovadores. Historia literaria y textos, 3 voll., Barcelona 1975.

 

Giorgio Barachini

26.x.2016


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