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Elias de Barjols, Ben deu hom son bon senhor (BdT 132.4)


 

Circostanze storiche

 

 

 

Il testo contiene tre espliciti riferimenti a personaggi del tempo: nella prima tornada è, infatti, menzionata la comtessa Beatris (v. 41), vale a dire Beatrice di Savoia, andata in sposa al conte Raimondo Berengario V di Provenza probabilmente all’inizio del 1220, che è dunque terminus post quem coincidente con quello dell’incoronazione di Federico II, l’emperador di cui si parla nella strofa V (v. 33). Nella seconda tornada è nominato il barone provenzale Blacatz (v. 45), uno dei principali protettori di Elias de Barjols. Le tornadas sono verosimilmente alternative tra loro e sono forse alternative anche rispetto alla strofa V.

Nella quinta strofa Elias de Barjols si rivolge all’imperatore Federico II, incitandolo a perseguire dirittamente il servizio di Dio che a questo fine «l’a donat de que» (v. 37) ‘gli ha donato i mezzi’, ciò che sicuramente rinvia alla crociata a lungo rimandata da parte del sovrano svevo. La datazione di massima, già indicata da Stroński 1906, pp. 94-95 e De Bartholomaeis 1911-1912, pp. 104-105, ripreso da De Bartholomaeis 1931, vol. II, pp. 93-94 (ove è da correggere l’indicazione «sirventese» quale genere poetico, perché il testo è senza dubbio una canzone), è racchiusa tra il novembre del 1220, quando avvenne l’incoronazione imperiale, e l’agosto del 1227, data della prima partenza di Federico (rientrato in Puglia dopo pochi giorni a causa di una epidemia scoppiata sulle navi, comportamento sanzionato da una scomunica papale). Tuttavia, Barachini 2015, pp. 208-211, ha sostenuto che, dato che i mezzi per finanziare la missione non avevano mai fatto difetto all’imperatore, è possibile che il v. 37 faccia riferimento ad un evento specifico grazie al quale Federico II aveva ottenuto la piena legittimità a guidare la crociata, e questo non può che essere il matrimonio nel novembre del 1225 con Isabella (o Jolanda) di Brienne, erede del regno di Gerusalemme, di cui il sovrano svevo assunse il titolo. In tal caso, la canzone risulterebbe composta tra il 1225 (o il 1223 che è la data dell’accordo matrimoniale) e il 1227.

La canzone è trasmessa dai mss. CDEHMPRSf e in tradizione indiretta da ακ. All’interno della tradizione si possono riconoscere i raggruppamenti costituiti da CEf (tradizione occidentale) e HPS (cosiddetta ‘seconda tradizione’), mentre i mss. DMR condividono una fonte comune ma si ripartiscono con difficoltà (M va probabilmente con la tradizione occidentale, D costituisce un ramo a sé della tradizione veneta, R attinge a tutte le fonti disponibili). Questa situazione è forse da collegare alle circostanze di composizione del testo e alla sua diffusione in area italiana.

 

 

Bibliografia

 

Barachini 2015

Giorgio Barachini, Il trovatore Elias de Barjols, Roma 2015.

 

De Bartholomaeis 1911-1912

Vincenzo De Bartholomaeis, «Osservazioni sulle poesie provenzali relative a Federico II», Memorie della Real Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, s. I, 6, 1911-1912, pp. 97-124.

  

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

  

Stroński 1906

Stanislaw Stroński, Le troubadour Elias de Barjols, Toulouse 1906.

 

Giorgio Barachini

07.xi.2016


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