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Elias Cairel, Freit ni ven no·m posc destreigner  (BdT 133.4)


 

Circostanze storiche

 

 

 

Freit ni ven no·m posc destreigner (BdT 133.4) di Elias Cairel è il componimento che ha suscitato maggior interesse tra le testimonianze trobadoriche che si collocano a ridosso dell’incoronazione imperiale di Federico II. Il testo costituirebbe la prova dell’immediata e prematura rottura delle promesse fatte da Federico ai poeti occitani e nei versi di Elias si è letta la fine delle illusioni da parte dei trovatori di aver trovato una nuova corte presso la quale godere di una munifica accoglienza (Frank 1955, pp. 63-64; Antonelli 1979, pp. 61-62; Meneghetti 1999, p. 510).

Il tema principale del componimento è quello del distacco a un tempo da amore e da Federico, come si evince anche dall’utilizzo dell’espressione «e part m’en» (v. 35), tipica del lessico afferente al congedo del poeta dall’amata che non compensa i suoi servizi (cfr. Annunziata - Di Luca - Grimaldi 2017, p. 448). Come sostiene Lachin 2004, p. 349, in Elias «il canto d’amore è esplicitamente posto sullo stesso piano della lode cortigiana, e una mancata prebenda equivale ad un amore non corrisposto».

La datazione del testo è strettamente legata all’ultima strofe in cui Elias esplicita il suo rapporto con Federico (vv. 31-36) e in particolare all’interpretazione dei vv. 31-32, correttamente ricostruiti Lachin 2004, p. 348 nella sua edizione. Qui Elias sostiene di non poter più seguire Federico, definito come il grazioso re in procinto di essere incoronato imperatore. Si evince dunque che Freit ni ven no·m posc destreigner (BdT 133.4) va collocato nei giorni immediatamente precedenti l’incoronazione del 22 novembre 1220 (Lachin 2004, pp. 326-330). Da questi versi, inoltre, possiamo intuire che Elias era probabilmente uno dei trovatori o giullari al seguito del corteo imperiale che nell’autunno del 1220 accompagnò Federico attraverso l’Italia settentrionale per raggiungere Roma. Una simile ipotesi trova conferma nella tendenza del trovatore a spostarsi continuamente in cerca di nuove corti presso le quali soggiornare. Come testimonia la sua vida, infatti, Elias «fetz se joglar e anet gran temps per lo mon» (Boutière - Schutz - Cluzel 1973, p. 252); quest’affermazione, che potrebbe essere un topos, è comprovata, del resto, dai riferimenti contenuti nelle liriche del trovatore.

Freit ni ven no·m posc destreigner (BdT 133.4) va ascritto senz’altro al soggiorno italiano del trovatore che sembra essersi prolungato per diversi altri anni, nonostante il rifiuto di Federico ad accoglierlo e beneficarlo alla sua corte. Il desiderio di recarsi nuovamente in Spagna espresso da Elias in tornada (vv. 37-38) non fu seguito probabilmente da alcuna azione concreta in quanto il trovatore, partito alla ricerca di un nuovo e più generoso mecenate, sembra esser rimasto in Italia, come provano Qui saubes dar tant bon conseil denan (BdT 133.11), So qe·m sol dar alegranssa (BdT 133.13) e il discordo Qan la freidors (BdT 133.10), quest’ultimo composto probabilmente presso la corte estense tra il 1221 e il 1226 (cfr. Lachin 2004, pp. 449-451).

 

 

Bibliografia

 

Annunziata - Di Luca - Grimaldi 2017

Francesco Saverio Annunziata - Paolo Di Luca - Marco Grimaldi, «L’Italia dei Trovatori: per un nuovo repertorio delle poesie occitane relative alla storia d’Italia», in Occitània en Catalonha: de tempses novèls, de novèlas perspectivas. Actes de l’XIen Congrès de l’Associacion Internacionala d’Estudis Occitans. Tèxtes editats per Aitor Carrera e Isabel Grifoll, Lhèida 2017, pp. 443-453.

 

Antonelli 1979

Roberto Antonelli, «Politica e volgare: Guglielmo IX, Enrico II, Federico II», in Id., Seminario Romanzo, Roma 1979, pp. 7-109.

 

Boutière - Schutz - Cluzel 1973

Jean Boutière - Alexandre H. Schutz - Irénée M. Cluzel, Biographies des troubadours. Textes provençaux des XIIIe et XIVe siècles, Paris 1973.

 

De Bartholomaeis 1911-1912

Vincenzo De Bartholomaeis, «La canzone Fregz ni neus di Elia Cairel», Memorie della R. Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. Classe di Scienze morali: Scienze storico-filologiche, s. I, 6, 1911-1912, pp. 89-95.

           

Frank 1955

István Frank, «Poésie Romane et Minnesang autour de Fréderic II: essai sur le début de l’école sicilienne», Bollettino del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, 3, 1955, pp. 51-83.

 

Lachin 2004

Giosuè Lachin, Il trovatore Elias Cairel, Modena 2004.

 

Meneghetti 1999

Maria Luisa Meneghetti, «Federico II e la poesia trobadorica alla luce di un nuovo reperto iconografico», in Federico II e la civiltà comunale nell’Italia del Nord. Atti del Convegno internazionale promosso in occasione dell’VIII centenario della nascita di Federico II di Svevia, Pavia 13-15 ottobre 1994, a cura di Cosimo Damiano Fonseca e Renata Crotti, Roma 1999, pp. 507-523.

 

Francesco Saverio Annunziata

26.i.2018


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