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Elias Cairel, Era non vei puoi ni comba (BdT 133.2)


 

Circostanze storiche

 

 

   

La collocazione spazio-temporale di questa canzone, definita vers al v. 49, è possibile grazie ai riferimenti presenti ai vv. 5-8 della prima cobla e nelle due tornadas. Dai vv. 5-8, infatti, apprendiamo che Elias Cairel si trova lontano dalla Grecia, come suggerisce l’avverbio lai ‘laggiù’, che indica appunto la terra grega dove il trovatore vuole che venga indirizzato e fatto conoscere il suo componimento. Tale intento è poi ribadito nella prima tornada, in cui Elias rivolgendosi al vers personificato lo esorta a raggiungere rapidamente la donna amata spingendosi lungo le coste della Grecia: nell’esprimere ciò il trovatore impiega il verbo passar con l’accezione specifica di ‘attraversare il mare’(«Vers, tost e corren t’en passa / tot dreich lai en terra grega», vv. 49-50). Mentre, dunque, sia i versi con cui si chiude la prima cobla, sia quelli della prima tornada ci informano che il trovatore non si trova in Grecia, i versi del secondo congedo ci aiutano, invece, a capire dove egli potesse trovarsi al momento della composizione. Nello specifico, la seconda tornada racchiude un vivo elogio del marchese di Massa e rivela una probabile presenza di Elias Cairel presso di lui (va respinta in questo caso la versione del componimento trasmessa dal ms. A, accolta a testo e interpretata in senso negativo da De Bartholomaeis 1931, vol. I, p. 203; si veda la nota ai vv. 53-56 di Era non vei puoi ni comba, BdT 133.2).

Il Marchese di Massa va identificato con Guglielmo di Massa, il quale fu celebrato anche da Peire Vidal, Pus ubert ai mon ric thesaur (BdT 364.38), vv. 4-5. Tra i trovatori con cui il marchese ebbe contatti figurerebbe, secondo De Bartholomaeis 1931, vol. I, pp. 37-38, anche Peire de la Caravana, dal momento che a lui sembra riferirsi il senhal Malgrat-de-Toz al v. 62 di D’un serventes faire (BdT 334.1) (cfr. Grimaldi 2013, p. 63, mentre per i rapporti tra Guglielmo e i trovatori cfr. Oliva 1999).

Guglielmo nacque intorno al 1160 da Oberto, marchese di Massa e Corsica, e da Giorgia, figlia del giudice di Cagliari Costantino e di lui non sappiamo nulla prima della sua ascesa al giudicato di Cagliari nel 1187 col nome di Salusio IV di Lacon, posizione ottenuta e poi mantenuta grazie anche alla legittimità che vantava da parte materna (su Guglielmo di Massa si rimanda a Ronzani 2004 e Lachin 2004, pp. 245-251). Come infatti spiega Lachin 2004, p. 246, «il controllo di Corsica e Sardegna era conteso da Pisa e Genova; quest’ultima era riuscita, nel corso degli anni ottanta del XII secolo, a soppiantare la città avversaria nell’alleanza dei giudicati di Cagliari e Arborea. Quando, nel 1186, Genova si accattivò anche l’amicizia del giudice Barisone di Torres, Pisa intervenne militarmente a Cagliari, cacciando i genovesi dal giudicato e insediando sul trono Guglielmo di Massa, che poteva vantare un diritto di successione per parte materna; egli è documentato esplicitamente a partire dal 1190».

La presenza di Guglielmo sul trono giudicale di Cagliari fu caratterizzata da vari scontri militari con altri giudicati sardi al fine di puntare al dominio dell’isola. In particolare, prima del marzo 1195, egli invase il giudicato di Torres, sotto la guida di Costantino II, e occupò il castello di Goceano, imprigionando anche la moglie del giudice Prunisinda, che di lì a poco morì (cfr. Ronzani 2004). Questo episodio fu rimproverato a Guglielmo da Innocenzo III in una lettera databile intorno al 1210-1211, la quale conterrebbe anche un interessante riferimento alla partecipazione di Guglielmo di Massa alla Quarta Crociata, bandita appunto da papa Innocenzo III (1200-1204). Come ha evidenziato Lachin 2004, p. 247, proprio la partecipazione di Guglielmo di Massa alla Quarta crociata nella parte orientale dell’impero, come si apprende dalla lettera, cioè verosimilmente in Grecia, spiegherebbe le ragioni del suo legame con Elias Cairel.

Per quanto concerne la presenza di Elias Cairel presso Guglielmo di Massa, cui sembrerebbe alludere la seconda tornada, ricordiamo che Guglielmo si stabilì a Pisa intorno al 1210 e morì tra la fine del 1213 e i primi mesi del 1214, come dimostra il fatto che la figlia Benedetta fosse subentrata sul trono giudicale già nel maggio 1214 (cfr. Ronzani 2004). Prima del 1214 si colloca, pertanto, la composizione di Era non vei puoi ni comba (BdT 133.2) che, secondo Jaeschke 1921, pp. 33-35, sarebbe avvenuta a Cagliari, dove Elias Cairel si sarebbe fermato dopo aver abbandonato l’oriente. Più probabile e in accordo coi dati storici di cui disponiamo, è invece l’ipotesi formulata da Lachin 2004, pp. 249-250, secondo cui Era non vei è stato composto in Italia, a Pisa, dove Guglielmo, pur mantenendo il titolo di giudice di Cagliari, si era stabilito dal 1210. Questo arco temporale, 1210-1214 (morte di Guglielmo), si sposa bene con l’intervallo di tempo in cui si colloca la data approssimativa della morte di Ravano dalle Carceri, protettore di Elias, episodio al quale va probabilmente collegato il rientro del trovatore dalla Grecia. Troverebbe così giustificazione anche l’identificazione di madonna con Isabella, la dama cantata in Grecia da Elias e in cui va riconosciuta la moglie di Ravano dalle Carceri, rimasta ormai vedova.

 

 

Bibliografia

  

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Grimaldi 2013

Marco Grimaldi, «Il sirventese di Peire de la Caravana (BdT 334,1)», Cultura neolatina, 73, 2013, pp. 25-72.

 

Jaeschke 1921

Hilde Jaeschke, Der Trobador Elias Cairel, Berlin 1921.

 

Lachin 2004

Giosuè Lachin, Il trovatore Elias Cairel, Modena 2004.

 

Oliva 1999

Anna Maria Oliva, «Guglielmo di Massa Al pro marques de Sardenha, qu’ab joi viu et ab sen renha», in Maria Grazia Armanini - Marco Tangheroni (a cura di), Gli Obertenghi di Massa e della Lunigiana ed i Regni della Sardegna (secoli XII-XIV), Pisa 1999, pp. 85-108.

 

Ronzani 2004

Mauro Ronzani, «Guglielmo di Massa», in Dizionario Biografico degli Italiani, 61, 2004, versione in rete (www.treccani.it).

  

Francesca Sanguineti

21.v.2017


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