Premessa all’edizione in linea della tenzone fra Gui de Cavaillon e il Coms de Toloza (192.5, 186.1)
Per
l’esame della varia lectio consegnata dai quattro codici relatori si rinvia
all’edizione più sotto segnalata. Merita d’essere notato che i testimoni manoscritti indicano genericamente, nelle rubriche, come destinatario del
partimen proposto da Gui de Cavaillon il «Coms de Tolosa», senza specificare se si tratti di Raimondo VI o del figlio Raimondo VII. Secondo E. David (Raimon
VI, Garsenda de Sabran, Gui de Cavaillon, Bertrand Folcon d’Avignon, in
Histoire littéraire de la France, XVII, Paris 1832, pp. 545-6) e P. Meyer (Les troubadours à la cour des comtes de
Toulouse, in C. Vic - J. J. Vaissete, Histoire générale de Languedoc, 2a ed., Toulouse 1879, VII, p. 447)
nell’interlocutore di Gui dovremmo riconoscere Raimondo VI di Tolosa. Considerando però la personalità ed il carattere del vecchio conte, perpetuamente indeciso dinanzi ai gravi problemi che la situazione politica e religiosa del tempo presentava ed incapace di assumere atteggiamenti risoluti e spavaldi, sembra poco probabile riconoscerlo nella ferma, recisa, coraggiosa risposta a Gui de Cavaillon. È poi da aggiungere che dai documenti in nostro possesso non risulta che Gui sia stato con Raimondo VI in rapporti di familiarità e di confidenza tali da giustificare
l’invio di un componimento che poteva anche apparire troppo audace e impertinente. Il signore-trovatore cavaillonese si conquistò invece subito le simpatie del giovane Raimondo VII (che, appena apparso sulla scena politica, tanto entusiasmo aveva destato nei suoi compatrioti per la sua intraprendenza), divenendone
l’uomo di fiducia e uno dei consiglieri più fidati; al giovane conte, bisognoso di incoraggiamento e di sostegni nel delicato momento in cui il pontefice Innocenzo III doveva decidere sulla sorte del casato di Saint-Gilles, è verosimile che sia stato indirizzato il pacato
partimen di Gui, alla disperata ricerca, dopo la disfatta di Muret, di un baluardo contro lo strapotere di Simon de Montfort e dei suoi alleati.
Saverio
Guida
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