Rialto    IdT

 

Folco · Cavaire, Cavaire, pos bos joglars est ~ Cavaliers, pos joglars lo vest (BdT 151.1 = 111.2)

Joan d’Albuzo · Sordel, Digatz mi s’es vers zo c’om brui (BdT 265.1a = 437.10a)


 

Circostanze storiche

 

 

 

Alcuni riferimenti relativi alla biografia di Sordello, quantunque in certa misura oscuri, si possono desumere da testi a lui ascritti, o che a lui alludono; è tuttavia interessante notare che «la fortuna manoscritta che ebbe Sordello si presenta frammentaria e disordinata», e ciò, in ultima analisi, «contrasta certo con la fama (positiva o negativa, poco importa) che egli ebbe tra i contemporanei, e ancor più contrasta con la conoscenza di parte della sua opera che ne ebbe Dante» (cfr. Lachin 2016, p. 124, ma si vedano anche le pp. 124-129).

Nello scambio di coblas fra Folco e Cavaire Cavaire, pos bos joglars est ~ Cavaliers, pos joglars lo vest, la critica è sostanzialmente concorde nell’identificare il giullare che avrebbe rivestito Folco con Sordello («c’us joglaretz del marqes d’Est, / Folco, vos a vesti ab si», vv. 9-10): il passo è infatti da mettere in relazione con la tenzone fra Joan d’Albuzo e lo stesso Sordello, Digatz mi s’es vers zo c’om brui, dove il poeta mantovano è accusato di avere accettato dei vestiti da un marchese («[…] com prezes / Sordel, antan draps del marqes?», vv. 9-10). Il riscontro non può essere casuale: il marqes, cui Joan d’Albuzo allude, deve infatti essere identificato con il marqes d’Est citato da Cavaire, in cui la critica ha ravvisato, quasi unanimemente, Azzo VII (Bertoni 1901, pp. 273-275; Schultz-Gora 1902, p. 367, ma Azzo VIII, che lo studioso cita, sarà da intendersi come una svista per Azzo VII; Bertoni 1915, p. 76, nota 2; De Bartholomaeis 1931, vol. II, p. 71; Boni 1954, pp. XXVI-XXVII, Folena 1990, p. 60); senza seguito è rimasta, di fatto, l’ipotesi di vedervi «un prince de Montferrat, d’autant plus que Joanet d’Aubusson nous est connu pour avoir vécu en Lombardie» (Jeanroy 1902, p. 208).

Quantunque una parte della critica abbia letto al v. 16 di Digatz mi s’es vers zo c’om brui un preciso riferimento a Cunizza da Romano (cfr. la nota al verso), da cui discenderebbe una possibile e velata allusione al ratto della figlia di Ezzelino (si vedano le risposte di Sordello a Joan d’Albuzo ai vv. 3-4, 7-8 e 31-32), risulta ad ogni buon conto arrischiato datare il testo dopo il 1226, poiché, inoltre, la cronologia del rapimento rimane ad oggi problematica: la tenzone sembrerebbe tuttavia far parte di quel «nutrito gruppo di componimenti trobadorici che menzionano, spesso in maniera opaca, la celebre vicenda» (Di Luca 2017, p. 158; si rimanda in ogni caso all’analisi di Sanguineti 2018, nonché alle Circostanze storiche di Uns amics et un’amia, BdT 236.12 = 437.38). Il termine ante quem sarà invece da fissare intorno agli anni 1228 o 1229, quando il poeta lasciò il Veneto per dirigersi verso la Provenza (punto su cui la critica è concorde, si veda da ultimo Guida - Larghi 2014, p. 496); lo scambio di coblas tra Folco e Cavaire sarà, con ogni evidenza, anteriore rispetto alla composizione di Digatz mi s’es vers zo c’om brui.

 

 

Bibliografia

 

Bertoni 1901

 Giulio Bertoni, «Nuove rime di Sordello di Goito», Giornale storico della letteratura italiana, 38, 1901, pp. 269-309.

 

Bertoni 1915

Giulio Bertoni, I Trovatori d’Italia. Biografie, testi, traduzioni, note, Modena 1915.

 

Boni 1954

Sordello, Le Poesie, nuova edizione critica con studio introduttivo, traduzioni, note e glossario a cura di Marco Boni, Bologna, 1954.

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Di Luca 2017

Paolo Di Luca, «La poesia comico-satirica dei trovatori in Italia», in L’Italia dei Trovatori, a cura di P. Di L. e Marco Grimaldi, Roma, Viella, 2017, pp. 121-162.

 

Folena 1990

Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137.

 

Guida - Larghi 2014

Saverio Guida - Gerardo Larghi, Dizionario biografico dei trovatori, Modena 2014.

 

Jeanroy 1902

Alfred Jeanroy, rec. a Bertoni, «Nuove rime di Sordello di Goito», Annales du Midi, 14, 1902, pp. 208-209.

 

Lachin 2016

Giosuè Lachin, «La tradizione manoscritta dei trovatori italiani», Romance Philology, 70, 2016, pp. 103-142.

 

Sanguineti 2016

Francesca Sanguineti, «I trovatori e la corte dei da Romano: Cunizza da Romano», in Fidélités et dissidences. Actes du XIIe Congrès de l’Association internationale d’études occitanes (Albi, 10-15 juillet 2017), in corso di stampa.

 

Schultz-Gora 1902

Oskar Schultz-Gora, rec. a, Bertoni, «Nuove rime di Sordello di Goito», Zeitschrift für romanische Philologie, 26, 1902, pp. 367-368.

 

Luca Gatti

8.v.2018


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