Rialto    IdT

282.1d

 

   

Lanfranc Cigala (Luquet Gatelus ?)

 

 

 

 

   

I.

   

[B]e·m meravilh del marques Mor[uel]

   

que hom tan joves pot aver tan apres;

   

[car] tragitar sap sottilmentz e bel

4  

e par[iar] Frances e Jenoes.

   

E sap si far de son s[ecors] ofrenda,

   

qu’en reten grat d’anbas partz e m[erces];

   

mas estrain par qu’ensems se ne [de]ffe[nda]

8  

[e] tot ho fai a guisa de marques.

   

 

   

II.

   

E car a sen tan sotil et esnel,

   

diga·m s. . . .si com en son . .a..f.. .[e]s

   

. . . hom per. . . . . e cor tan fel,

12  

n[i] qui sos griei mers que p. . .[en] pales,

   

per traïmen nuilla venjansa prenda

   

. . . . .es per ven. . . . . .qu’en pres;

   

car s’ieu antan que n. . . . . . .entenda,

16  

que·s venje mal qui deschai si m[e]. . . [es].

   

 

   

III.

   

[E] s’en amor regn’ab aital capdel,

   

com en guerra, deu n’aver pro conques!

   

Car hom qui saup de [v]eil e de novel,

20  

fai leu creire so qu’el vol ses [cont]es.

   

E lui no·n cal que negun hom n’apre[nd]a

   

si dizon ver, domna, en Tertones.

   

I n’ai . . . . . . . es e gran beutat Berlenda,

24  

que per sa.. . . . . . . . . .far mantas res.

   

 

   

IV.

   

. . . . . . . . . . . .. . . . .pli jes non atenda,

   

qu’en. . . . . . . .. . . .; mas pero nescies

   

es de cre[ire] . . . . . . . . . . . .l la faisenda

28  

desenpar hom. . . . . . . . . . . . . ..ies.

 

 

Traduzione [gb]

I. I. Mi meraviglio fortemente del marchese Moroello, di come un uomo tanto giovane possa aver imparato così tanto; perché sa destreggiarsi in modo sottile e bello e esser pari a francesi e genovesi. E sa fare del proprio aiuto una tale offerta che ne riceve riconoscenza e gratitudine da entrambe le parti, ma sembra strano che al tempo stesso se lo proibisca, e tutto ciò fa in qualità di marchese.
II. E poiché ha intelligenza tanto sottile e agile, mi dica se così come ne sono ... e cuore tanto vile, e chi ripagò il suo bestiame (?) che ... palese, non prenda nessuna vendetta per il tradimento ... che ne prese; perché se io una volta che ... comprenda che si vendichi male quello che abbassa se stesso.
III. E se regna in amore con lo stesso comando della guerra, deve aver conquistato molto! Perché uno che seppe di vecchio e di nuovo fa facilmente credere ciò che vuole senza disputa. E a lui non importa che qualcuno apprenda se dicono la verità, signora, nel Tortonese. Ne ho ... e grande bellezza Berlenda, perché per ... fare molte cose.
IV. ... non attenda affatto ... ma per questo è stupidità credere ... il bisogno, abbandoni ...

 

 

 

Testo: Caïti-Russo 2005, con modifiche di gb. – Rialto 23.iii.2018.


Ms.: r 1r.

Edizioni critiche: Pio Rajna, «Un frammento di un codice perduto di poesie provenzali», Studj di filologia romanza, 5, 1891, pp. 1-64, a p. 52; Luchetto Gattilusio, Liriche, a cura di Marco Boni, Bologna 1957, p. 32; Gilda Caïti-Russo, Les troubadours et la cour des Malaspina, Montpellier 2005, p. 390.

Altra edizione: Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, II, p. 274 (testo Rajna).

Metrica: a10 b10 a10 b10 c10’ b10 c10’ b10 (Frank 353:4). Sirventese di tre coblas unissonans di otto versi e una tornada di quattro versi (ultimi quattro della strofa). Rime: -el, -es, -enda. Il modello diretto è un sirventese di Peire Bremon Ricas Novas, Tan fort m’agrat del termini novel (BdT 330.18; stesse rime), il quale rispondeva a Sordello, Lo reproviers vai averan, so.m par (BdT 437.20; stessa formula sillabica, ma differente schema rimico).

Ed. Caïti-Russo: 18 manca n’.

Note: Sul contesto storico e sull’attribuzione si vedano le Circostanze storiche. Si ripropone l’edizione di Caïti-Russo, che riprende fedelmente tutte le integrazioni di Rajna e interviene solo su alcune sviste di lettura del precedente editore.

1. Si tratta di Moroello Malaspina, marchese di Mulazzo, attestato dal 1233 e morto nel 1284. Un documento oggi introvabile certifica che fu sposato con una Berlenda (cfr. Circostanze storiche). Gli scontri tra francesi e genovesi avvennero nelle sue terre.

3-4. L’allusione è, secondo Rajna e Caïti-Russo, all’equidistanza che il marchese mostrò nel 1273 quando un esercito guidato dal vicario di Carlo d’Angiò tentò di invadere le terre della Repubblica di Genova. Gli scontri avvennero in Lunigiana, cioè nei possedimenti dei Malaspina. Per i dettagli si vedano le Circostanze storiche.

5-7. L’autore accusa Moroello di essere un opportunista, che per il proprio tornaconto non si schiera con nessuno dei contendenti ottenendone vantaggi da entrambi.

9-16. La strofa è scarsamente comprensibile, in quanto la pergamena in questo punto è poco leggibile. Dal poco che si capisce è chiaro che l’autore, dopo averlo accusato di opportunismo nella strofa I, accusa qui il marchese di viltà (cor fel, v. 11). A causa della sua fellonia il marchese avvilisce se stesso (v. 16). Al v. 12 intendo l’espressione sos griei mers, in modo fortemente dubitativo date le condizioni del testo, come ‘ripagò il suo bestiame’, dove griei è il lemma grec, grei cioè «troupeau» (PD, s.v.) e mers forse il perfetto di merir (così anche Rajna, «Un frammento», p. 52 nota 12).

18. Il pronome n’ manca in Caïti-Russo, ma è presente nel ms. e nell’edizione di Rajna, pertanto lo reintegro.

20. Boni integra il rimante con defes anziché con contes.

22-23. «Le pays de Tortona apparaît dans la tençon entre Albert Malaspina et Raimbaut de Vaqueiras en tant que terre de mensonge et d’infidelité» (Caïti-Russo, Les troubadours, p. 389). Anche Berlenda compare nel Carros di Raimbaut de Vaqueiras (BdT 392.32): su questa donna si vedano le Circostanze storiche.

[gb]


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Circostanze storiche