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Lanfranc Cigala, Si mos chanz fos de ioi ni de solatz (BdT 282.23)


 

Circostanze storiche

 

 

   

Questa canzone di crociata di Lanfranc Cigala fu probabilmente composta tra la riconquista musulmana di Gerusalemme, avvenuta nel luglio del 1244, e il 17 luglio del 1245, data della conclusione del concilio di Lione (cfr. Lewent 1905, pp. 355-356; De Bartholomaeis 1931, vol. II, p. 160). La datazione è supportata dai riferimenti a eventi storici riscontrabili nel testo, in primo luogo dall’allusione al conflitto in corso tra i dos granz coronatz (v. 15), da identificare con papa Innocenzo IV e con l’imperatore Federico II, a cui sono rivolte rispettivamente la prima e la seconda tornada (vv. 61-68). Al momento dell’elezione di Innocenzo IV, avvenuta il 25 giugno 1243, sul capo di Federico pendeva ancora la scomunica formulata nei suoi confronti da Gregorio IX. L’imperatore vide nell’elezione del nuovo papa una possibilità di riconciliazione con la Chiesa e nei mesi successivi inviò a più riprese presso la curia papale degli ambasciatori per negoziare le condizioni di remissione dell’anatema (Stürner 2009, pp. 922-940). Tuttavia, le trattative si rivelarono subito molto complicate per la reciproca diffidenza tra le parti e si interruppero bruscamente nell’estate del 1244 quando Innocenzo IV decise di disertare l’incontro con l’imperatore previsto a Narni il 7 giugno e di fuggire da Roma. Tra luglio e ottobre il papa raggiunse prima Genova e di qui varcò le Alpi per stabilirsi a Lione, città imperiale ma ben vicina ai possedimenti del re di Francia, che si offriva come garante della sicurezza del pontefice (Paravicini Bagliani 2005).

Al momento della diffusione in Occidente della notizia della caduta di Gerusalemme nelle mani degli infedeli, tra papa e imperatore intercorreva quindi un duro conflitto. Ai fini dell’organizzazione di una nuova crociata, nel dicembre 1244 il papa convocò a Lione per l’estate dell’anno successivo un concilio nel quale si sarebbe discusso in particolare della situazione di Federico. Il 17 luglio 1245, in occasione dell’ultima sessione del sinodo, il papa promulgò la sentenza irrevocabile di deposizione dell’imperatore che sancì, di fatto, la conclusione dei rapporti tra Federico e la curia papale (cfr. Stürner 2009, pp. 944-956; Houben 2009, pp. 67-73). L’appello al raggiungimento della pace tra papa e imperatore contenuto nella canzone di crociata di Lanfranc deve quindi collocarsi entro la fine del concilio di Lione, quando sembrava ancora possibile la ricostituzione del dissidio. Un elemento utile a individuare un più preciso termine post quem ricorre forse ai versi 31-35, contenenti un’esortazione al re di Francia. Secondo Guida 1992, p. 248, il trovatore stigmatizza i rinvii e la lentezza nel passare in Terrasanta di Luigi IX, il quale aveva già preso la croce il 13 dicembre 1244. Se questa interpretazione fosse corretta, la composizione del testo sarebbe successiva alla formulazione del voto di crociata da parte del sovrano francese.

 

 

Bibliografia

 

De Bartholomaeis 1931

Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.

 

Guida 1992

Saverio Guida, Canzoni di crociata, Parma 1992.

 

Houben 2009

Hubert Houben, Federico II. Imperatore, uomo, mito, Bologna 2009.

 

Levent 1905

Kurt Lewent, «Das altprovenzalische Kreuzlied», Romanische Forschungen, 21, 1905, pp. 321-448.

 

Paravicini Bagliani 2005

Agostino Paravicini Bagliani, «Innocenzo IV», in Federico II. Enciclopedia Fridericiana, Roma 2005, versione in rete (www.treccani.it).

 

Stürner 2009

Wolfgang Stürner, Federico II e l’apogeo dell’Impero, Roma 2009.

 

Francesco Saverio Annunziata

28.vi.2017


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