Rialto

293.22

 

Marcabru

 

 

 

 

Emperaire, per mi mezeis, Imperatore, spontaneamente, dacché vostra prodezza s’innalza, non ho indugiato a venire presso di voi, ché gioia vi pasce, e fama v’innalza, e vi tiene gaio e animoso giovinezza che fa crescere il vostro valore.

sai, quant vostra proezacreis,

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no·m sui jes tarzatz del venir;

que jois vos pais, e pretz vos creis,

 

e jovens vos ten baut e freis

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que·us fai vostra valor techir.

 

 

Pois lo Fills de Dieu vos somo Poiché il Figlio di Dio vi comanda che lo vendichiate della stirpe di Faraone, ben dovete farne festa; ché di là dai Pirenei i baroni mancano ormai, per lo più, di magnificenza e liberalità: e non permetta Dio che ne abbiano a godere!

que·l vengetz del ling Farao,

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ben vos en devetz esbaudir;

coutra·ls portz faillen li baro,

lo plus, de conduich e de do:

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e ja Dieus no·ls en lais gauzir!

 

Mas en cels de lai es romas, Poiché per loro si resta, ben dovete sopportarne il peso, alla bisogna della Spagna e del Sepolcro, e cacciare in fuga i Saraceni, e d’alto orgoglio abbassarli: e alla fine Dio sarà con voi.

 

ad ops dEspaigna e del Vas

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en devetz ben l’afan sofrir,

e·ls Sarrazis tornar atras

e d’aut orguoill far venir bas:

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e Dieus er ab vos al fenir.

 

Als Amoravis saill conortz Agli Almoravidi vien baldanza per i potenti oltramontani che han preso a ordire una tela tessuta d’invidia e d’ingiustizie, e ciascuno dice che alla sua morte si lascerà spogliare della sua parte.

per las poestatz doutra·ls portz

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quan pres una telad ordir

de drap denveia e de tortz,

e ditz cadaüs qua sa mortz

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·s fara de sa part devestir.

 

Mas de lai nant blasme li ric Poiché di là ne han biasimo i potenti, che amano comodità e sicurezza, morbidi giacigli e sonni beati, noi qui, secondo il mandato, conquisteremo per giudizio di Dio l’onore, il bottino e il merito.

c’amon lo sojorn e l’abric,

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mol jazer e soau dormir,

 

e nos sai, segon lo prezic,

conquerrem, de Dieu per afic,

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l’onor e l’aver e·l merir.

 

Trop s’en van entr’els cobeitan Troppo insistono, quegli svergognati, nella loro egoistica avarizia, e pensano di salvarsi con la ricchezza; ma io dico loro, in verità, che dai loro palazzi debbon pure uscire coi piedi innanzi e la testa dietro.

aicill que vergoigna non an

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e·is cuion ab l’aver cobrir;

et ieu dic lor, segon semblan,

 

que·l cap derrier e·ls pes denan

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los cove dels palaitz issir.

 

Per pauc Marcabrus non trasaill Per poco Marcabruno non esce di sé, quando giovinezza si perde per avidità di ricchezza: e colui che più è avido d’ammassarne, quando verrà all’ultimo respiro, di mille marchi farà meno conto che d’un aglio, così la morte gliela farà putire.

de joven, quan per aver faill;

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e cel, qui plus lamacuillir,

quan venra al derrier badaill

 

en mil marcs non dari un aill,

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si·l li fara la mortz pudir.

 

Ab la valor de Portegal Col valore di Portogallo, e parimente del re navarrese, purché Barcellona si volga verso l’imperiale Toledo, sicuri potremo levare il grido «reali!», e sconfiggere i pagani.

e del rei navar atretal,

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ab sol que Barsalona·is vir

ves Toleta lemperial,

 

segur poirem cridar «reial!»

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e paiana gen desconfir.

 

Si non fosson tan gran li riu Se i fiumi non fossero così gonfi, gli Almoravidi la passerebbero brutta: questo ben lo potremmo garantir loro; e se attendono la nuova offensiva e il signore di Castiglia, ridurrem loro Cordova allo stremo.

als Amoravis foresquiu,

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e pogram lor o ben plevir;

e satendon lo recaliu

 

e de Chastella·l seignoriu,

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Cordoa·ill farem magrezir.

 

Mas Franssa, Peitau e Beiriu Poiché Francia, Poitou e Berry sono sottomesse a un solo signore, venga qui a render del suo feudo il debito servizio a Dio.

aclina un sol seignoriu,

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veigna Dieu sai son fieu servir!

 

Quieu non sai per que princes viu Non so, infatti, a che viva un principe se del suo feudo non viene a rendere il debito servizio a Dio.

59

sa Dieu no vai son fieu servir.

 

 

 

Testo: Aurelio Roncaglia, «I due sirventesi di Marcabruno ad Alfonso VII», Cultura neolatina, 10, 1950, pp. 157-183, alle pp. 160-163. – Rialto 23.iv.2005.


Mss., Edizioni, Metrica: vedi l’ed. Gaunt-Harvey-Paterson.

Nota. La limitata tradizione manoscritta (AIKa1) e l’identica opzione del ms. A come base spiegano le poche divergenze fra le due edizioni (per l’assetto testuale della quarta strofa, e in particolare dei vv. 19 e 24, si veda ora S. Guida, Canzoni di crociata, Milano 2001, pp. 375-377): al v. 29 Harvey disgiunge la locuzione per afic dal precedente de Dieu, e traduce ‘through our effort’ (cf. la nota 29-30 a p. 316); al v. 33 conserva lauzar di A e respinge l’emendamento in l’aver di Dejeanne e Roncaglia, suffragato dalla diffrazione nella varia lectio (lanar I, lauar Ka1) e da un passo parallelo marcabruniano (cf. ed. Roncaglia, p. 168 n. 33); al v. 53 preferisce invece la lezione di IK(a1), de Chastella lo seignoriu, giudicando quella di A, che premette la cong. e, «facilior and indeed ‘wrong’» (p. 317 n. 52-53); infine, nella prima tornada, considera le forme asigmatiche Peitau e Beiriu oggetto (e non già soggetto) del v. aclin(a), il cui aspetto sarebbe perciò transitivo: ‘Since France subjects Poitou and Berry to a single jurisdiction’.

[fc]


Premessa

Cfr. ed. Gaunt-Harvey-Paterson

BdT    Marcabru (ed. Roncaglia)    Marcabru (ed. Gaunt-Harvey-Paterson)