Rialto

330.8

 

 

 

Peire Bremon Ricas Novas

 

 

 

 

 

 

Ja lausengier, si tot si fan gignos,

 

 

uns non sabra qals es per q’eu suspir,

 

 

tan gen mi sai vas lor engeing cobrir,

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q’az autra part faz lo brut e·ls ressos,

 

 

ez eu am vos e·m vauc aillors feignen.

 

 

Aissi lor sai lognar mon pensamen,

 

 

q’eu planc del colp don anc non fui feritz:

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assi los hai longamen escarnitz.

 

 

 

Testo: Di Luca 2008 (VI). – Rialto 10.xii.2009.


Ms.: F 48r.

Edizioni diplomatiche: Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1856-1873, vol. IV, n. 1756; Edmund Stengel, Die provenzalische Blumenlese der Chigiana, erster und getreuer Abdruck nach dem gegenwärtig verstümmelten Original und der vollständigen Kopie der Riccardiana, Marburg 1878, p. 50

Edizioni critiche: Jean Boutière, Les poésies du troubadour Peire Bremon Ricas Novas, Toulouse-Paris 1930, p. 1 (I); Paolo Di Luca, Il trovatore Peire Bremon Ricas Novas, Modena 2008, p. 137.

Metrica: a10 b10 b10 a10 c10 c10 d10 d10 (Frank 577:28). Cobla, relitto di una compiuta canzone cortese, formata da otto decenari. Il medesimo schema viene utilizzato dal trovatore in altre due sue composizioni: nella canzone Us covinenz, gentils cors plazentiers (BdT 330.21) e nel sirventese Be·m meraveil d’En Sordel e de vos (BdT 330.3a).

Nota: Nella cobla l’amante professa di voler servire una dama che non è quella di cui è realmente innamorato per sviare i mordaci lausengiers, e di inscenare a questo proposito un dolore fasullo, perché non provocato da nessun reale interesse nei confronti della donna. Il trovatore attua un interessante parallelo fra la malizia infida dei malparlieri e la furbizia dellio lirico, mettendoli sullo stesso piano. Loperazione è singolare: i lausengiers rappresentano l’ostacolo per antonomasia alla relazione cortese, perché predetti ad accrescere, tramite la diffusione di menzogne, quella distanza psicologica già esistente fra gli amanti, ma al tempo stesso costituiscono «un ‘repoussoir’ qui fait ressortir par contraste la sincérité du poète» (Don. A. Monson, «Les lauzengiers», Medioevo romanzo, 19, 1994, pp. 219-235, a p. 224). Ovvio che, nella situazione descritta da Ricas Novas, questo contrasto non ha ragione d’essere, perché agli assalti di chi vuole screditarlo con la falsità, l’amante risponde con una calcolata menzogna: il carattere esemplare di questa figura, che dovrebbe scaturire dal confronto con chi gli è ostile, risulta corrotto dalla sua stessa astuzia, non esente da ambiguità.

[PDL]


Traduzione

BdT    Peire Bremon Ricas Novas