Testo: Di Luca 2008 (XIX). – Rialto 10.xii.2009. Mss.: A 209v, D 140r. Edizioni diplomatiche: Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1873, IV, n. 1743 (diplomatica di A); Arthur Pakscher - Cesare De Lollis, «Il canzoniere provenzale A (Codice Vaticano 5232)», Studj di filologia romanza, III, 1891, pp. j-xxxij e 1-670, p. 647. Edizioni critiche: François-Just-Marie Raynouard, Choix de poésies originales des troubadours, Paris 1816-1821, 6 voll., V, p. 299 (le prime due coblas); Giulio Bertoni - Alfred Jeanroy, «Un duel poétique au XIIIe siècle: les sirventés échangés entre Sordel et P. Brémon», Annales du Midi, 28, 1916, pp. 269-305, p. 281; Paolo Di Luca, Il trovatore Peire Bremon Ricas Novas, Modena 2008, p. 267. Altre edizioni: Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-86, III, p. 255 (le prime due coblas; testo Raynouard); Jean Boutière, Les poésies du troubadour Peire Bremon Ricas Novas, Toulouse-Paris 1930, p. 59 (XVI; testo e traduzione Bertoni - Jeanroy). Metrica: a7’ b5’ a7’ b5’ a7’ b5’ a7’ b5’ c6 c6 c7 b5’ (Frank 243:2). Sirventese composto da cinque coblas unissonans polimetriche di dodici versi, più una tornada di quattro versi. Il modello metrico del sirventese è la canzone di Bernart de Ventadorn, Tant ai mon cor ple de joya (BdT 70.44), che ha ispirato anche l’intelaiatura formale del sirventese di Peire Cardenal, Falsedatz e desmezura (BdT 335.25). L’originale e quest’ultima imitazione prevedono il rinnovamento delle rime ad ogni cobla, e, in particolare, il sirventese di Peire Cardenal adotta rime b spesso diverse e rime a identiche o simili a quelle del modello, ma disposte in ordine di successione alterato. Ricas Novas, invece, mutua lo schema delle rime dall’ultima cobla del sirventese di Peire Cardenal, che probabilmente gli sarà servito come modello diretto di imitazione. Su questo gruppo di contrafacta occitani si veda il contributo di John H. Marshall, «Imitation of Metrical Form in Peire Cardenal», Romance Philology, 32, 1978-1979, pp. 18-48, p. 27. Note: Primo sirventese di Ricas Novas contro Sordello, composto in risposta a Qan q’ieu chantes (BdT 437.28). – L’allusione alla desleial captenenssa (v. 15) o alla bausia (v. 40) di Sordello è da riferirsi alle vicissitudini che videro coinvolto il mantovano negli anni immediatamente precedenti al suo approdo in Provenza: il famigerato rapimento di Cunizza da Romano, sorella dei suoi protettori, Ezzelino e di Alberico, dalla casa del marito, Rizzardo di San Bonifacio, a seguito del quale fu costretto a riparare nel meridione francese. [PDL] |