Rialto

364.28

 

Peire Vidal

 

 

 

 

Mout es bona terr’Espanha Davvero è un bel paese la Spagna, e i re, che ne sono i signori, gentili e cari e franchi e buoni e di cortese compagnia; e ci sono anche altri signori, molto come si deve e molto valorosi, pieni d’ingegno e di conoscenza e nei fatti e nell’aspetto.

e·l rei, qui senhor en so,

dous e car e franc e bo

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e de corteza companha;

e si i a d’autres baros,

mout avinens e mout pros,

de sen e de conoissensa

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e de faitz e de parvensa.

 

Per que·m platz qu’entr’els remanha Per questa ragione mi piace rimanere fra loro nella regione imperiale, perché senza alcun conflitto mi tiene bene e mi guadagna a sé il re imperatore don Alfonso, per il quale Gioventù è gioiosa, e al mondo non c’è virtù tale che il suo valore non la superi.

en l’emperial reyo,

quar ses tota contenso

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mi rete gent e·m gazanha

reis emperaires N’Anfos,

per cui Jovens es joyos,

quez el mon non a valensa,

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que sa valors no la vensa.

 

Fach ai l’obra de l’aranha Ho fatto il lavoro del ragno e l’attesa del bretone; e per questo io stesso non so come recriminare o lamentarmi, perché dire il vero mi è angoscioso e mentire non mi è di nessun vantaggio: da ogni parte trovo che manca qualcosa nella sua benevolenza.

e la muza del Breto;

per qu’ieu mezeis no sai co

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m’en rancur ni m’en complanha,

que·l ver dir m’es angoissos

e·l mentir no m’es nuls pros:

daus totas partz truep falhensa

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en la sua benvolensa.

 

Mout m’a tengut en greu lanha, Mi ha tenuto a lungo in una pesante angoscia, perché l’ho servita gratuitamente; e a servire senza ricompensa credo che il profitto ne soffra; e infatti vecchio, povero, bisognoso sono venuto fra i potenti, pieno di vergogna: e perciò si deve cercare protezione prima di cadere in disgrazia.

quar l’ai servid’en perdo;

e servirs ses gazardo

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crei que chaptals en sofranha;

que vielhs, paubres, sofrachos,

venc entre·ls rics, vergonhos:

per qu’om deu sercar garensa,

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ans que torn en decazensa.

 

E pus ma dona m’estranha E poiché la mia dama mi allontana perché non le piace darmi il suo amore, difficilmente vedrò Orgon e il castello reale di Aubagne. E mai più avranno un amante tanto poco orgoglioso né tanto innamorato al di là della Durance in terra di Provenza.

de so que no·l platz que·m do

s’amor, tart veirai Orgo

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ni·l rial castell d’Albanha.

E ja tan pauc orgulhos

amic ni tan amoros

non auran mais part Durensa

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en la terra de Proensa.

 

 

 

Testo: Peire Vidal, Poesie. Edizione critica e commento a cura di d’Arco Silvio Avalle, 2 voll., Milano-Napoli 1960, vol. I, p. 99 (X).

Traduzione di Antonella Martorano. – Rialto 20.ii.2004.


Testo

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