Premessa

Raimbaut d’Aurenga (?), Donna, cel qe·us es bos amics (BdT, p. 351 = BEdT 389.I)

 

 

 

 

Epistola amorosa (salut) in distici di ottosillabi a rima baciata. La rubrica attributiva dell’unico testimone (G) legge «Rambaut d varêga» (guida: «Rambaud d’ varegâ»): l’ipotesi più economica, anche sulla base di elementi codicologici, è quella di vedervi il nome del terzo conte d’Aurenga (1147-1173). L’esimia paternità è stata sostenuta – con argomenti stilistici e formali – dall’editore Carl Appel (1928), che pubblicava nello stesso anno l’editio princeps di Raimbaut. Walter T. Pattison (1952) ha poi ribadito l’appartenenza dell’epistola al canzoniere del grande trovatore. Il riscontro dello stesso modello ovidiano che soggiace alla composizione di un celebre salut di Arnaut de Maruelh (BdT 30.III) – ovvero la quarta epistula heroidum (cfr. Scheludko 1934: 161-162) – permette di rinsaldare l’ipotesi attributiva per mezzo di argomenti culturali. Raimbaut operava infatti, come si sa, in piena tempestas ovidiana ed intratteneva rapporti letterari col trovatore Peire Rogier, adattatore di Amores e Ars amandi nella canzone BdT 356.1, nonché probabilmente con uno dei più illustri traduttori di Ovidio di tutti i tempi, Chrétien de Troyes. Anche Bernart de Ventadorn, contemporaneo e amico di Raimbaut-Tristan, sembra alludere al rinnovato genere epistolare in una delle sue canzoni. Al di là della questione attributiva, il salut 389.I si configura come un pregevole esercizio retorico d’uno scaltrito e a tratti ironico trovatore, che prende spunto dalla matrice ovidiana per architettare il contenuto della lettera secondo i canoni epistolografici del suo tempo (cfr. Melli 1962, Ruhe 1975: 97-118), ma introducendo variazioni e commistioni tematiche non prive di originalità. Si veda per tutto l’articolo «Raimbaut travestito da Fedra (BEdT 389.I). Sulla genesi del salut provenzale», Medioevo romanzo, 25, 2001, pp. 357-395.

Contrariamente agli altri editori, non abbiamo corretto le flessioni aberranti (ad es. granz c.o. 11, beltaz c.o. 106 117) o normalizzato le grafie ammissibili (ad es. -s per -[t]z nella desinenza di 2ª pers. pl.). Oltre alle integrazioni (fra parentesi quadre), segnaliamo a testo anche gli emendamenti grafici (fra parentesi uncinate) e gli scioglimenti d’abbreviature (in corsivo). Sul margine destro della pagina principale indichiamo la carta e la colonna del ms., come pure l’inizio delle sezioni strutturali del componimento.

 

 

 

Bibliografia

 

Appel 1928 = Carl Appel, «Der Liebesbrief Raimbauts von Orange», in Mélanges de linguistique et de littérature offerts à M. Alfred Jeanroy par ses élèves et ses amis, Droz, Paris 1928, pp. 361-374.

Bertoni 1912 = Giulio Bertoni, Il canzoniere provenzale della Biblioteca Ambrosiana R. 71 sup., Niemeyer 1912.

Grützmacher 1864 = W. Grützmacher, «Bericht an die Gesellschaft für das Studium der neueren Sprachen in Berlin über die in Italien befindlichen provençalischen Liederhandschriften», Archiv für das Studium der neueren Sprachen und Literaturen, 35, 1864, pp. 100-110.

Melli 1962 = Elio Melli, «I “salut” e l’epistolografia medievali», Convivium, 4, 1962, pp. 385-398.

Pattison 1952 = Walter T. Pattison, The Life and Works of the Troubadour Raimbaut d’Orange, Minneapolis 1952.

Ruhe 1975 = Ernstpeter Ruhe, De Amasio ad Amasiam: zur Gattungsgeschichte des mittelalterlichen Liebesbriefes, Fink 1975.

Scheludko 1934 = Dimitri Scheludko, «Ovid und die Trobadors», Zeitschrift für romanische Philologie, 54, 1934, pp. 129-174.

Schultz-Gora 1929 = Oskar Schultz-Gora, [rec. Appel 1928], Archiv für das Studium der neueren Sprachen und Literaturen, 156, 1929, p. 145.

Squillacioti 1995 = Paolo Squillacioti, «Senher Dieu[s], que fezist Adam di Folchetto di Marsiglia e due versioni catalane», Studi mediolatini e volgari, 41, 1995, pp. 127-164.

Squillacioti 1999 = Paolo Squillacioti, Le poesie di Folchetto di Marsiglia, Pisa 1999.

 


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