33 forçæ 36 uemeilh 38 qi ha maistre 40 CCel con la prima C miniata, ma nel margine sinistro la lettera-guida è chiaramente e
Nota al testo Il testo è trasmesso dal solo ms. M. Si rimanda alle note al testo per i singoli interventi effettuati.
Testo: Giorgio Barachini, Rialto 9.xi.2016. Ms.: M 236r (Ss. Raimo(n)t de tors de | marseilha). Edizioni critiche: Amos Parducci, «Raimon de Tors. Trovatore marsigliese del sec. XIII», Studj romanzi, 7, 1911, pp. 5-59, a p. 36; Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, vol. II, p. 185. Altre edizioni: Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1856-1873, vol. II, p. 14; François Just Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-1821, vol. V, p. 396; Henry J. Chaytor, The Troubadours and England, Cambridge 1923, p. 88; Carlos Alvar, La poesía trovadoresca in España y Portugal, Madrid 1978, p. 253. Metrica: a7’ a7’ b7 a7’ b7 b7 (Frank 121:2). Sei coblas doblas di sei versi e due tornadas di tre versi. Rime: -arle, -eri, -ella, -aire, -o-mte (a), -artz, -òls, -au (b). Come indica Parducci, «Raimon de Tors», p. 29, si tratta di coblas doblas solo in relazione alla rima b, che è costante nelle coppie di strofe; la rima a è invece singular, in quanto è diversa per ogni strofa. Anche le tornadas mostrano una particolarità, perché la prima riprende le rime della strofa V e la seconda le rime della strofa VI (in altre parole, le due tornadas prolungano il principio generale osservato per le strofe). Il modello metrico è Raimbaut d’Aurenga, Apres mon vers vueilh sempr’ordre (BdT 389.10; rime: -ordre, -egre, -iure, -erga, -eire, -olvre, -eda, -erma, -ia, -aiga, -aia (a), -il, -ols, -om, -ist, -ics (b), ove coblas doblas di questo stesso tipo (cioè con ripresa della sola rima b) sono le strofe V-VI (rima -om), VII-VIII (rima -ist), IX-X (rima -ics), mentre nelle prime quattro strofe l’artificio è pur presente, ma a coblas alternadas, in quanto la rima b ritorna uguale nelle str. I+III (il) e II+IV (ols). Secondo BEdT, «la dipendenza dal modello è assicurata dalla qualità delle rime ‘aspre’». Nota: Il riferimento alla contesa per la corona imperiale da parte di Riccardo di Cornovaglia e di Alfonso X di Castiglia-León colloca il testo con precisione nel 1257, nella prima metà. Nonostante l’opinione di Parducci, Jeanroy, De Bartholomaeis (nei luoghi già citati) e Saverio Guida - Gerardo Larghi, Dizionario biografico dei trovatori, Modena 2014, p. 469, secondo i quali Raimon de Tors parteggerebbe per Alfonso, il testo mi pare ambiguo. Non sono infatti persuaso che Raimon tenga le parti di uno dei contendenti (Riccardo, Alfonso, Carlo), ma che piuttosto li osservi tutti con distacco e li ammonisca a non infilarsi in un’avventura priva di prospettive. Ad ogni contendente sono infatti dedicate due strofe e in nessuna di esse il personaggio di turno brilla per le virtù politiche che sarebbero necessarie (neppure Alfonso: cfr. nota ai vv. 21-24). Pertanto, anche la str. IV, che pare essere la più favorevole ad Alfonso e che ha suggerito le succitate opinioni, più che essere un elogio, sembra dovuta a un criterio di simmetria. [GB] |