Premessa all’edizione in linea dei sirventesi

di Garin d’Apchier e Torcafol

 

 

 

Il ciclo di sirventesi scambiati, verosimilmente nel Gévaudan negli ultimi anni del secolo XII, dal comtor Garin d’Apchier e dal marginal man Torcafol (per la ricostruzione del quadro storico e l’individuazione biografica si veda l’edizione da me curata nel 1994), si può inserire a pieno titolo nel filone medievale della letteratura ingiuriosa, incanalata sul terreno dell’attacco sia politico che personale.

I dieci testi tràditi (di cui solo cinque completi) presentano nei codici relatori una coincidenza pressoché totale della successione, il che fa ipotizzare l’esistenza a monte di una raccolta delle poesie dei due trovatori; tuttavia altra è la sequenza che si è ritenuto di dover imprimere ai vari pezzi, e che ha privilegiato piuttosto criteri di logica interna. Infatti tutti i componimenti sono densi di riferimenti ad avvenimenti precisi e appaiono inoltre collegati da un fitto reticolo di rimandi e riprese, per cui è stato possibile, sulla scorta dei dati documentari noti e del percorso esistenziale delineato dai sirventesi, stabilire per il ciclo dei testi integri una sequela dialogica progressiva: al principio della filza tenzonatoria giuntaci (con ogni evidenza mutila dei primi prodotti lirici) sono da collocare i due componimenti 443.4 e 162.8, in stretta connessione, riflettenti una situazione generale non del tutto negativa per Torcafol, conquistatore e detentore di Tournel; subito dopo è da inserire il sirventese 443.2a, risalente ad un periodo (verosimilmente successivo al 1170) in cui Torcafol figura privato di Tournel e bisognoso di sostegno materiale; quindi sembra da allogare 443.2 nel quale Garin d’Apchier è rappresentato come ormai anziano, e alla fine si è pensato di porre 443.1, che appare come un congedo dalla poesia e ritrae il contore spossato e soperchiato dal vincente lignaggio dei Montlaur.

È opportuno precisare che la numerazione BdT non rispecchia per tutti i componimenti le attribuzioni manoscritte (e di conseguenza la paternità di volta in volta segnalata nella presente edizione) ma tiene conto della ridistribuzione delle liriche che Carl Appel effettuò nella sua edizione («Poésies provençales inédites tirées des manuscrits d’Italie», Revue des langues romanes, 34, 1890, pp. 5-35, alle pp. 12-30) sulla base di criteri interni, disattendendo in diverse occasioni le segnalazioni dei codici che in realtà divergono solo in due casi sulla designazione dell’autore (BdT 162.8 e 443.3, per cui vd. qui la relativa nota ai testi).

Per la restitutio textus si è preso a base, quando soccorre, il ms. R, sia perché risultato dalla collazione il più conservativo nelle lezioni offerte, sia perché la sua lingua è da ritenere senz’altro più vicina a quella adoperata da Garin d’Apchier e da Torcafol di quella dei mss. italiani D (Da), I, K latori delle liriche dei due tenzonanti.

 

Fortunata Latella         

23.xi.2002         


Rialto