I.
II.
III.
Edizione e note: Luca Morlino. – Rialto 15.xii.2005.
Dc 257v, H 52v.
Edizioni critiche: Alfred Jeanroy, Revue des Langues Romanes, 40, 1897, p. 394; Alfred Jeanroy e Jean Jacques Salverda de Grave, Poésies de Uc de Saint-Circ, Toulouse 1913, p. 133; Giulio Bertoni, I trovatori d’Italia, Modena 1915, p. 276.
Edizioni diplomatiche: Wilhelm Grüzmacher, «Fünfter Bericht an die Gesellschaft für das Studium der neuren Sprachen in Berlin über die in Italien befindlichen provençalischen Liederhandschriften», Archiv für das Studium der neuren Sprachen und Literaturen, 34, 1863, p. 408; Louis Gauchat e Heinrich Kehrli, «Il canzoniere provenzale H», Studj di filologia romanza, 5, 1891, p. 526; Henry Teulié e Giorgio Rossi, «L’anthologie provençale de maître Ferrari de Ferrare», Annales du Midi, 14, 1902, p. 205.
Metrica: a7’ a7’ b3 b7 a7’ a7’ b3 b7 a7’ a7’ b3 a7’ (Frank 135: 4). Due coblas singulars di dodici versi ciascuna, suddivisibili in tre piedi di quattro versi: i primi due a rima baciata secondo lo schema aabb, il terzo con variazione finale aaba; una tornada corrispondente ai tre versi finali dell’ultimo piede.
Sirventese polemico in risposta a Peire Guillem (BdT 344.5), databile alla fine del terzo decennio del XIII secolo. Il tono della risposta di Uc de Saint Circ, notoriamente vicino ai da Romano, impedisce di ricondurre la querelle al ratto di Cunizza, voluto da Ezzelino. I due testi furono invece occasionati dalla scandalosa fuga di Cunizza con Bonio di Treviso, che provocò il deterioramento dei rapporti tra questa e i fratelli: si spiega così il veemente j’accuse scagliato da Uc contro Cunizza e Peire Guillem, colpevole di averla difesa. – La nuova interpunzione dell’incipit, e la sua corrispondente interpretazione, costituisce uno degli argomenti su cui si basa l’identificazione di Peire Guillem.