Rialto

Vidas dalle edizioni critiche

 

Vida di Ademar lo Negre

 

 

 

 

 

N’Aimars lo negres si fo del Castelveill d’Albi. Cortes hom fo e gen parlanz. E fo ben onratz entre la bona gent, per lo rei Peire d’Aragon e per lo comte Raimon de Tolosa – per aquel que fo deseretatz – que·ill donet masons e terras a Tolosa. E fez cansos tals com saup faire. Et aqui son escritas de las soas cansos. 

 

 

 

Testo: Gourc 1991. – Rialto 2.viii.2007.


Mss.: A 166v; I 138v; K 124r.

Edizioni critiche: Guido Favati, Le biografie trovadoriche. Testi provenzali dei secc. XIII e XIV, Bologna 1961, p. 295; Jean Boutière e Alexander H. Schutz, Biographies des troubadours, Paris 19733, p. 433; Jacques Gourc, Azemar Lo Negre, troubadour albigeois du XIIIe siècle, Paris 1991, p. 34.

Altre edizioni: Camille Chabaneau, Les biographies des troubadours en langue provençale, Toulouse 1885, p. 280; Margarita Egan, Les vies des troubadours, Paris 1985, p. 28; Martín de Riquer, Vidas y retratos de trovadores, Barcelona 1995, p. 229.

Nota: Le informazioni forniteci dal biografo circa il nome, il luogo di nascita, la protezione ricevuta da Raimondo VI di Tolosa e da Pietro II d’Aragona e il dettaglio che il conte di Tolosa fu diseredato risultano esatti. Secondo Gourc l’appellativo lo negre sarebbe un soprannome dovuto all’aspetto fisico del poeta; la supposizione troverebbe avallo nella circostanza che l’articolo determinativo nel XIII secolo non veniva usato nei patronimici bensì nelle allusioni a caratteristiche fisiche. Il luogo di provenienza del trovatore è corrispondente al moderno Chateaux-Vieux, che al tempo del trovatore dipendeva dai Trencavel. L’evocazione di Pietro II d’Aragona e di Raimondo VI di Tolosa permette di situare l’attività poetica del trovatore nel periodo che va dal 1196 al 1213, anni della ritrovata intesa tra i due nobiluomini dopo una lunga guerra tra le loro casate.

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[Ademat lo Negre]