Rialto

Vidas dalle edizioni critiche

 

Vida di Gui d’Uisel

 

 

 

 

 

Gui d’Uissel si fo de Limozin gentils castellans et el e siei fraire e sos cosins N’Elyas eron seignor d’Uissel, qu’es us rics chastels; e li doi siei fraire l’uns avia nom N’Ebles e l’autres Peire e·l cosis avia nom Elyas e tuich catre eron trobador e trobavon bonas chanssos: Gui trobava bonas chanssos e N’Elyas bonas tenssos e N’Ebles las malas tensos e·n Peire deschantava tot quant li trei trobavan. En Gui si era canorgues de Briude e de Monferran e si entendet longa saison e Na Margarita d’Albusson, qu’era moiller d’en Rainaut lo vesconte d’Albusson et en la contessa de Monferran, don fetz maintas bonas chanssos; mas lo legatz del Papa li fetz jurar que mais non fezes chanssos e per lui laisset lo trobar e·l chantar.

 

 

 

Testo: Marangon 2005. – Rialto 1.viii.2007.


Mss.: A 110v; B 108v; E 198v; I 89v; K 73r; P 48r; R 1r; a2 34v; a1 256v.

Edizioni critiche: Guido Favati, Le biografie trovadoriche. Testi provenzali dei secc. XIII e XIV, Bologna 1961, p. 260;  Jean Boutière e Aleander H. Schutz, Biographies des Troubadours. Textes Provençaux des XIIIe et XIVe siècles, Toulouse-Paris, 19642, 19733, p. 202; Marzia Marangon, I trovatori d’Uissel, Tesi di dottorato in Provenzalistica, Università di Messina, 2005, p. 155.

Altre edizioni: Camille Chabaneau, Les biographies des troubadours en langue provençale, Toulouse 1885, p. 247; Salvatore Santangelo, Poesie di Gui d’Uisel, Catania 1909, p. 5;  Jean Audiau, Les poésies des quatre troubadours d’Ussel, Paris 1922, p. 101; Bruno Panvini, Le biografie provenzali. Valore e attendibilità, Firenze 1952, p. 134; Martín de Riquer, Los trovadores, Barcelona 1975, II, p. 1011; Mariantonia Liborio, Storie di dame e trovatori di Provenza, Milano 1982, p. 112;  Margarita Egan, Les vies des troubadours, Paris 1985, p. 94.

Note: Ci troviamo dinnanzi ad informazioni su un’intera famiglia più che su un singolo poeta. I quattro trovatori d’Uisel sono attestati in atti di donazione che vanno dal 1195 al 1240, data quest’ultima in cui figura solamente la firma dell’unico membro allora sopravvissuto: Elias. Sembra attendibile la notizia che Gui, quasi certamente il cadetto della famiglia d’Uissel, sia stato canonico di Brioude (nell’Alta Loira) e di Montferrand e che abbia smesso di trobar dopo che, nel 1209, Peire de Castelnau, legato di papa Innocenzo III, proibì a lui e agli altri chierici di frequentare le corti e di dedicare versi alle donne. Potrebbe essere ricavato dai componimenti di Gui – ma il Panvini non appare d’accordo – la notizia del presunto amore del poeta per Margherita, moglie del visconte Rainaut VI d’Albusson nominata in Si be·m partetz, mala domna, de vos (BdT 194. 19), e per la  contessa di Montferrand, menzionata in Ja no cuidei trobar (BdT 194. 12). Il verbo descantava ha qui – secondo la maggior parte degli studiosi – l’accezione di ‘mettere in musica’. Saverio Guida («Le ‘biografie’ trobadoriche: prove di agnizione autoriale», Studi provenzali 98/99. Quaderni Romanica vulgaria 16-17, p. 187), costatando che  il compilatore della vida anima quest’ultima con gli stessi personaggi che popolano quelle di Pons de Capduoill e Gaucelm Faidit (attribuibili a Uc de Saint Circ) e sulla base una fitta rete di stilemi che accomuna questa ad altre vidas sicuramente attribuibili al poeta caorsino, afferma che anche la biografia di Gui è opera del prosatore attivo nella Marca Trevigiana.

[ts]


Vidas dalle edizioni critiche    Vidas di B

[Gui d’Uisel]