Nota al testo del Jaufre

 

 

 

 

Mss.:

A    Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 2164, fine del sec. XIII- inizio XIV; pergamenaceo, cc. 1-110 (numerazione del sec. XVII), 205×160mm, scritto da due mani su due colonne di 37 righi. Il primo copista sembra originario della Linguadoca, il secondo della Provenza, l’antigrafo sembrerebbe di area catalana. Di proprietà della Biblioteca di Philippe di Béthune, ambasciatore di Enrico IV di Luigi XIII, passò nella Biblioteca reale, poi Nazionale, nel 1662. Il codice è riccamente illustrato con circa 250 disegni inquadrati su mezza colonna o su una colonna intera, o attraverso le due colonne, e che illustrano, fornendo un commento quasi fumettistico, i diversi episodi del romanzo.

B    Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 12571, inizio del sec. XIV; pergamenaceo, cc. i-xxxi (= 1-62 del 1876), 200×300mm, scritto su due colonne di 44-45 righi, con iniziali ornate rosse e blu; copiato nell’Italia settentrionale., probabilmente da Johannes Jacobi, amanuense italiano noto per la copia di altre opere francesi e latine. Note marginali in italiano del sec. XIV.

c    Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, lat. 3206 (Canzoniere provenzale L), fine del sec. XIV; pergamenaceo, 155x100mm, scritto su una colonna di 30 righi. Testo n. cxxviiii, cc. 84a-99b, estratti di Jaufre: vv. 2633-2644, 3743-3828, 3877-3922, 7141-7987. Copiato in Italia settentrionale. Codice appartenuto nel sec. XVI al Cardinale Bembo e successivamente a Fulvio Orsini che lo donò al Vaticano.

d    New York, Pierpont Morgan Library, 819 (ex-Cheltenham, Thirlestane House, 8335; Canzoniere provenzale N), sec. XIV; pergamenaceo, scritto su due colonne da varie mani italiane; cc. 10a-12c contengono 280 versi di Jaufre, i vv. 7405-7688. Codice appartenuto dal sec. XIV al XVI ai Duchi di Mantova, e all’inizio del XIX alla collezione del conte Justin de MacCarthy a Tolosa, prima di passare in Inghilterra e essere in seguito acquistata dalla biblioteca di New York.

e    Nîmes, Archives Départementales du Gard, notaire de Valleraugue, sec. XIII; due carte pergamenacee, 293×200mm, scritte su due colonne di 41 righi, con lettere ornate rosse e blu; contiene i vv. 8214-8376, 9041-9206. Copista della Bassa Linguadoca.

f    Nîmes, Archives Départementales du Gard, notaire de Bagnols-sur-Cèze, sec. XIII; una carta pergamenacea, 324×220mm, scritta su due colonne di 39 righi, ornata da disegni; contiene i vv. 328-491. Copiato in Provenza.

g    Archives Départementales de l’Aveyron, 50 J, fonds Balsa de Firmi, fine del sec. XIII; due carte pergamenacee, 220×145 mm., scritte su una colonna di 34 o 35 righi, con i resti di un disegno colorato nel margine esteriore all’altezza dei vv. 5923-5928; contiene i vv. 5583-5599; 5610-5632; 5923-5941; 5961-5976. Copiato forse nel Rouergue.

h    Barcelona, Institut Municipal d’Història, B-109, primo quarto del sec. XIII (?); due carte pergamenacee, 145×53mm, scritte su due colonne, con tracce di iniziali rosse e il disegno di una torre nel margine esteriore destro all’altezza dei vv. 6831-6841; contiene i vv. 6020-6030; 6048-6058; 6074-6081; 6102-6112; 6737-6746; 6769-6779; 6801-6810; 6831-6841. Copiato probabilmente in Provenza.

Edizioni critiche: Jaufré. Ein altprovenzalischer Abenteuerroman des XIII. Jahrhunderts, hrsg. von Hermann Breuer, Göttingen 1925 (Gesellschaft für romanische Literatur, Band 46); Jaufré. Roman arthurien du XIIIe siècle en vers provençaux, éd. par Clovis Brunel, 2 voll., Paris 1943 (Société des anciens textes français).

Altre edizioni: François-Juste-Marie Raynouard, Lexique roman, 6 voll., Paris 1836-44, vol. I, pp. 48-173 (parziale); R. Lavaud e R. Nelli, in Les troubadours, 2 voll., Bourges 1960-66, vol. I, L’oeuvre épique pp. 17-618 (con trad. francese, revisione dell’ed. Brunel).

Traduzioni: in inglese, Jaufre: An Occitan Arthurian Romance, ed. by Gilbert Arthur Ross, New York 1992 (Garland Library of Medieval Literature, vol. 88, series B); in spagnolo, Jaufre, ed. de Fernando Gómez Redondo, Madrid 1996 (entrambe senza testo originale).

Metrica: Distici di octosyllabes.

Note: Il consenso sulla datazione dell’opera non è unanime e si spazia dal 1170 al 1276. Il problema riguarda l’identità del re d’Aragona a cui è dedicato il romanzo: Alfonso II e Giacomo I sono i nomi preferiti dalla critica. Dall’analisi del testo, che rivela una forte dipendenza dall’opera intera di Chrétien de Troyes, nonché una consonanza con la cultura trobadorica degli inizi del Duecento, si propende per una datazione durante il regno di Giacomo I (1213-1276), soprattutto negli anni 1225-30, ma senza escludere datazioni più tardive. – Un altro problema che ha occupato gli studiosi del romanzo riguarda l’autore, in ogni caso ignoto, giacché l’epilogo del ms. B sembrerebbe suggerire che fossero due. La forte coesione del testo, le numerose simmetrie nella narrazione e, infine, il sospetto di una citazione parodica della Charrette di Chrétien de Troyes, confermerebbero che l’autore sia uno solo.

Questa edizione: Il nostro testo è basato su B, a cui fa riferimento l’apparato. Gli emendamenti congetturali introdotti da Breuer, se qui accolti, sono segnalati con Brr; quelli di Brunel con Brl, quelli da Jeanroy con Jeanroy ((Alfred Jeanroy, «Le roman de Jaufré», Annales du Midi, 53, 1941, pp. 363-390). Lo stesso si dica per le lezioni che Breuer riprende da A (Brr su A). L’edizione apparirà nella collana «Biblioteca medievale».

 

Charmaine Lee         

 


Pubblicato per la prima volta nel Rialc il 5.x.2000; prima revisione, 30.i.2002. – Rialto 28.ii.2002.

© Charmaine Lee. Deposito legale su disco presso la Biblioteca del Dipartimento di Filologia Moderna dell’Università di Napoli Federico II (30.i.2002).


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