Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Ozil de Cadars
Assatz es dreitz, pus joys no·m pot venir
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Ozil de Cadars
Assatz es dreitz, pus joys no·m pot venir
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Testo

Testo: Guida 2002. – Rialto 24.iii.2003.

Mss.

C 364r, D 82v, I 105bis v, K 90v, M 147r, R 41r, d 289v.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizione critica: Saverio Guida, Trovatori minori, Modena 2002 (Subsidia al Corpus des troubadours, III), p. 52.

Edizioni diplomatiche: Carl August Frederich Mahn, Gedichte der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1856-73, vol. III, pp. 52-3, nn. 756-7 (di C e M); F. Hüffer, Der Trobador Guillem de Cabestaing. Sein Leben und seine Werke, Berlin 1869, p. 62 (di D).

Altra edizione: Arthur Långfors, «Le troubadour Ozil de Cadars», in Annales Academiae Scientiarium Fenicae, s. B, t. VII, n° 5, Helsinki 1913, p. 185.

Metrica e musica

Metrica: a10 b10 b10 c10’ d10 d10 e10 e10 c10’. Sei coblas unissonans di nove decenari ciascuna. Frank (Répertoire) schedava due volte la canzone: sotto il numero 833:1 (computando dieci versi per strofa a causa della scissione in due del primo decenario, segnato da rima interna quaternaria al primo verso di ogni cobla) e, in nota, sotto il numero 749a (con ricomposizione in struttura unitaria del primo verso con rimalmezzo). Sia nell’una che nell’altra tipologia la canzone si presenta come unicum dal punto di vista strofico, metrico e rimico.

Informazioni generali

Per la ricostruzione della figura storica del trovatore e dell’ambiente in cui operò si rimanda al sopra citato libro Trovatori minori, pp. 23-47. Pur non risultando concorde nell’attribuzione del componimento (Ikd lo assegnano a Guillems de Capestaing, l’indice di C a Pistoleta), non ci sono dubbi circa la paternità. Långfors si astenne, nel suo tentativo di restituzione testuale, da una classificazione dei codici relatori e «pour alléger» la varia lectio stampò a parte la versione consegnata dal ms. R, ma l’ipotesi d’una recensio chiusa e della discendenza di tutti i codici rimasti da uno stesso archetipo guasto o mal leggibile è prospettata nell’edizione del 2002 (p. 49), ove si è pure tentato di dar conto delle innovazioni contenute in ciascun testimone e si è delineato uno stemma codicum.

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