Testo: Borghi Cedrini 2008 (I). – Rialto 5.vii.2011. Mss.: C 44r, I 147v, K 33v, N 104v, a (p. 243), z’ 1v, ω (palinsesto, 61r – 55r – 46v). Edizioni critiche: Karl Bartsch, Peire Vidal’s Lieder, Berlin 1857, p. 130 (su CI); Carl Appel, «Poésies provençales inédites tirées des manuscrits d’Italie (suite)», Revue des langues romanes, 39, 1896, pp. 177-216, a p. 190 (su CINa); Luciana Borghi Cedrini, Il trovatore Peire Milo, Modena 2008, p. 429. Altre edizioni: Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours, in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin, 1856-1873, vol. I, n° 19 (C) e vol. III, n° 672 (I); Edmund Stengel, «Le chansonnier de Bernart Amoros», Revue des langues romanes, 45, 1902, pp. 44-64, 120-151, 211-275, a p. 256 (a); Monica Longobardi, «Frammenti di un canzoniere provenzale nell’Archivio di Stato di Bologna», Studi mediolatini e volgari, 36, 1990, pp. 29-55, a p. 36 (z’); Cesare de Lollis, «Un frammento di canzoniere provenzale», Studi Medievali, I, pp. 561-579, a p. 575 (ω). Metrica: a10 a10 b10 a10 a10 b10 (Frank 91:4). Sei coblas unissonans di sei versi e una tornada di quattro versi. Identità di schema metrico e rimico, condivisioni lessicali e qualche affinità linguistica con la canzone falsamente attribuita a Bernart de Ventadorn, BdT 70.11, Belh Monruelh, aisselh que·s part de vos, depongono per una contrafactura tra i due componimenti, della quale però rimane incerta la direzione (cfr. già Dominique Billy, «Amour et contrafacture dans la poésie des troubadours», in Lessico, parole-chiave, strutture letterarie del Medioevo romanzo, a cura di Simonetta Bianchini, Roma 2005, pp. 11-32, a p. 22). Note: Canzone. – Il rimante non ricostruibile dei vv. 29 e 38 era forse un nome di luogo o di casata (‘la bella di…’), e avrebbe potuto quindi fornire un punto di riferimento per l’attività poetica di Peire Milo. [LBC] |