Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
Peire Vidal
A per pauc de chantar no·m lais
Peire Vidal
A per pauc de chantar no·m lais
Trad. it.
Note

I. Per poco non smetto di cantare, perché vedo morti gioventù e valore e pregio, che non trova dove nutrirsi, perché ognuno lo respinge e lo getta via; e vedo a tal punto regnare la malvagità che ha vinto e soggiogato il mondo, che a stento trovo un paese di cui non abbia preso il capo al laccio.

II. A Roma il Papa e i falsi dottori hanno messo in tale confusione la Santa Chiesa, che Dio se ne adira; perché a tal punto sono stolti e peccatori che gli eretici alzano la testa. E poiché sono loro che danno inizio al peccato, difficilmente si trova chi possa fare diversamente; ma io non voglio essere il loro avvocato.

III. E muove dalla Francia tutto l’orrore, da quelli che solevano essere i migliori, perché il Re non è puro né verace verso il pregio né verso Nostro Signore. Ha abbandonato infatti il Santo Sepolcro e compra e vende e fa mercato così come un servo o un borghese: per questo sono disonorati i suoi Francesi.

IV. Tutto il mondo va così per traverso che ieri lo abbiamo visto male e oggi peggiore; e mai da quando ha rotto la guida di Dio abbiamo udito l’Imperatore crescere di pregio né di bontà. Ma se per questo ormai scioccamente lascia libero Riccardo, poiché è nella sua prigione, gli Inglesi ne faranno il loro scherno.

V. Mi affliggo per i re di Spagna, perché vogliono tanto la guerra fra loro, e perché per paura mandano ai Mori destrieri grigi e bai: cosicché hanno raddoppiato l’orgoglio di quelli, per cui essi sono vinti e soggiogati; e sarebbe meglio, se loro volessero, che fra loro ci fosse pace e legge e fede.

VI. E mai si pensi che io mi umili per i potenti, se diventano peggiori; perché una pura gioia mi guida e mi nutre e mi tiene felice in gran dolcezza e mi fa vivere nella perfetta amicizia di colei che più mi aggrada: e se volete sapere chi è, chiedetelo là nel Carcassese.

VII. E mai ha ingannato né tradito il suo amico né si è messa del trucco (lett. ‘del colore’), né le importa, perché il colore che in lei nasce è fresco come rosa in primavera. È bella sopra ogni bellezza e ha saggezza mescolata a gioventù: di questo si compiacciono i più cortesi e ne dicono lodi e onorato bene.

10. Il Papa citato nella canzone (l’Apostolis) è Celestino III (1191-1198) (cfr. Avalle 1960, p. 69, nota 10).

19. Il re di Francia (·l reis) è Filippo Augusto (cfr. Avalle 1960, nota 19).

28. L’Imperatore (l’Emperador) è Enrico VI; questi osò fare prigioniero un pellegrino-crociato, Riccardo Cuor di Leone (Richart, v. 31), contravvenendo così alle leggi della Chiesa (cfr. il riferimento alla sua empietà al v. 27). La prigionia del re Riccardo durò dal 14 febbraio 1193 al 4 febbraio 1194 (9 febbraio 1194 per Lewent; marzo 1194 per Torraca [cfr. Paolo Squillacioti, Le poesie di Folchetto di Marsiglia, Pisa 1999, p. 40, nota 119]): il componimento è dunque facilmente databile (cfr. v. 31; Avalle 1960, p. 70, nota 27 e id., pp. 173-174, nota 21; Carlos Alvar, La poesía trovadoresca en España y Portugal, Barcelona 1977, pp. 103-104). – Per la tematica anticlericale della cobla II cfr. Sergio Vatteroni, Falsa clercia. La poesia anticlericale dei trovatori, Alessandria 1999, pp. 52-53.

21. Il re di Francia aveva abbandonato la Terrasanta, durante la terza crociata, dopo la presa di Acri (1191); per questo Folchetto di Marsiglia esprimerà considerazioni molto simili a quelle del Vidal (cobla III) nel 1195, nella canzone di crociata Chantars mi torna ad afan (BdT 155.7), vv. 61 e seguenti (cfr. Avalle 1960, p. 69, note 21 e 24; Squillacioti, Le poesie, p. 336, nota 61-62 e id., p. 332 [si segnalano notevoli assonanze anche con l’incipit folchettiano]). Per i rapporti tra Peire Vidal e Folchetto di Marsiglia, si veda Squillacioti, Le poesie, pp. 93-95. 

Testo

Edizione: d'Arco Silvio Avalle 1966; traduzione e note: Antonella Martorano. – Rialto 26.i.2004.

Mss.

C 38v, Da 163r, H 25v, I 44r, K 31v, N 99r, Q 72r, R 16v, S 247.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Karl Bartsch, Peire Vidal’s Lieder, Berlin 1857, p. 43 (XXII) (secondo CIKRS); Joseph Anglade, Les poésies de Peire Vidal, deuxième édition revue, Paris 1923 (Les classiques français du moyen âge, 11), p. 101 (XXXII) (aggiunge varianti di HQ); Peire Vidal, Poesie. Edizione critica e commento a cura di d’Arco Silvio Avalle, 2 voll., Milano-Napoli 1960, vol. I, p. 66 (VI) (secondo DaHIKNSQ).

Altre edizioni: François Just Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-1821, vol. IV, p. 105; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846, vol. I, p. 227 (riproduce Raynouard); Prosper Tarbé, Les oeuvres de Blondel de Nesle, Reims 1862 (poi Genève 1978), pp. 134 e 137; Carl Appel, Provenzalische Chrestomathie mit Abriss der Formenlehre und Glossar, Leipzig 1930 (1a ed., Leipzig 1895), p. 107 (secondo Bartsch); Raymond T. Hill - Thomas G. Bergin, Antology of the Provençal Troubadours, New Haven 1941 (Yale Romanic Studies, XVII), p. 99 (testo Anglade); Paul Blackburn, Peire Vidal, New York 1972, p. 41 (traduzione inglese sul testo di Anglade); Samuel Rosenberg, Margaret Switten, Gérard Le Vot, Songs of the troubadours and trouvères: an anthology of poems and melodies, New York - London 1998, p. 114.

Metrica e musica

Metrica: a8 b8 a8 b8 c8 c8 d8 d8 (Frank 382:84). Canzone-serventese (in S precede la rubrica «serventes», ma forse è semplicemente la rubrica di sezione) di 7 coblas unissonans  di 8 versi.

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