I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
I. Molto doloroso è il male di cui non ci si osa lamentare, e nessun male mi fa soffrire tanto intensamente. Ahimè! Io non oso far conoscere il mio grave male alla bella che amo in una maniera così perfetta da morire per lei senza farglielo apparire; mi piacerebbe proprio avere un po’ più di coraggio per mostrarle il mio male e il mio martirio, prima di lasciarmi uccidere dal dolore.
II. A voi, Amore, voglio lamentare il mio dolore, perché potete aiutarmi con la mia dama, giacché so che avete un così grande potere su di lei che certamente obbedirà al vostro comando; e voi, Amore, per vostra clemenza, potreste pregare dolcemente la bella; e non vi irriti se io vi supplico o vi richiedo questo, perché muoio per lei di voglia e di desiderio.
III. Vorrei essere un po’ imparentato con suo marito, allora andrei a vederla più spesso e davvero non mi importerebbe affatto temere quando il villano geloso dice con cattiveria: «Questo giovane che viene qui così di frequente vorrei proprio sapere cosa va cercando!»; e se avessi una giustificazione da poter dare potrei divertirmi e ridere con lei più spesso.
IV. Poiché non posso travagliare il mio cuore in un altro amore, né posso desiderare o volere altro, allora cosa accadrà se non posso avere lei, visto che non ho volontà né desiderio di altro amore? Amore, volete che attenda a lungo? Già sapete che chi attende soffre: io aspetterò come chi sa sopportare pazientemente, perché non conviene che un amante perfetto si adiri.
V. Voglio consolare il mio dolore con il dolce pensare alla mia dama, sebbene mi faccia soffrire, perché non c’è nulla al mondo che io desideri tanto come la sua persona bella, cortese e gentile, piena di pregio, di gioia e di gioventù; e se io ho voglia e desiderio di lei, ne ho ben ragione, perché Amore me la fece scegliere come la più gentile che si possa ammirare al mondo.
VI. Signor Corrado Malaspina, desidero vedervi perché sento parlare molto bene di voi.
41-42. La tornada contiene la dedica conclusiva a Corrado Malaspina, al quale Albertet indirizza la canzone esprimendo il desiderio di vederlo. La lezione di C per il v. 42 e uos è emendata a norma di IKd, mentre A si distacca da questi ultimi mss., pur appartenendo alla stessa famiglia, e legge in maniera isolata tot iorn.
Edizione: Francesca Sanguineti 2012; traduzione e note: Francesca Sanguineti. – Rialto 18.vi.2015.
A 56r, C 236r, E 92, F 36r (solo i vv. 1-8), I 134v, K 120v, M 125r, R 53v, T 128r, d 263. Era nel canzoniere di Bernart Amoros (cfr. Giulio Bertoni, Il Canzoniere provenzale di Bernart Amoros (Sezione Riccardiana), Fribourg 1911, p. 19, e Santorre Debenedetti, Gli studi provenzali in Italia nel Cinquecento, Torino 1911, p. 279).
Edizioni critiche: Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, vol. II, p. 15; Jean Boutière, «Les poésies du troubadour Albertet», Studi medievali, 10, 1937, pp. 1-129, a p. 41; Gilda Caïti-Russo, Les troubadours et la cour des Malaspina, Montpellier 2005, p. 251; Francesca Sanguineti, Il trovatore Albertet, Modena 2012, p. 229.
Altra edizione: Martín de Riquer, Los trovadores. Historia literaria y textos, 3 voll., Barcelona 1975, p. 1132 (testo Boutière).
Metrica: a10’ b10 b10 c10 c10 c10 d10’ d10’ (Frank 698:1, unicum). Cinque coblas unissonans formate da otto versi, tutti decenari, più una tornada di due versi. Rime: -anher, -er, -en, -ire; rims dissolutz al primo verso di ogni stanza: planher (v. 1), complanher (v. 9), atanher (v. 17), afranher (v. 25), refranher (v. 33).
La canzone contiene una dedica conclusiva a Corrado Malaspina, in cui è espresso il desiderio di vederlo, dal momento che il trovatore ne ha sentito parlare molto bene. La tornada è perciò interpretabile come una vera e propria richiesta di protezione a Corrado e consente di datare approssimativamente la canzone intorno al 1221, sicché sarebbe forse di poco antecedente a En amor trob tantz de mals seignoratges (BdT 16.13), sempre elogiativa nei confronti del medesimo mecenate e costituente di fatto l’ultima poesia in qualche modo databile di Albertet. Si vedano anche le Circostanze storiche.