I.
II.
III.
IV.
V.
Edizione: Massimiliano De Conca 2003; note: Massimiliano De Conca. – Rialto 19.x.2003.
C 383v.
Edizione critica: Massimiliano De Conca, «Le albas ses titol del ms. C (BnF f. fr. 856)», Arnaut, 1.i.2003.
Altra edizione: Karl Bartsch, Provenzalisches Lesebuch, Elberfeld 1855, p. 102; Elizabeth W. Poe,«The Lighter Side of the “Alba”: “Ab la genser que sia”», Romanistisches Jahrbuch, 36, 1985, pp. 87-103.
Metrica: a6’ a6’ a6’ b4 b4 a6’ (Frank 63:1; unicum). Cinque coblas unissonans di sei versi ciascuna. La scheda di Frank non tiene tuttavia conto di alcune irregolarità rimiche: per quanto riguarda la rima a (= -ia), i vv. 2 e 12 presentano -ida (cfr. Giuseppina Brunetti, «Il testo riflesso: appunti per la definizione e l’interpretazione del doppio nei canzonieri provenzali», in La filologia romanza e i codici. Atti del Convegno. Messina, 19-22 dicembre 1991, Messina 1993, pp. 609-628, in particolare p. 621, n.21); quanto invece alla rima b (= -en) i vv. 16-17 e 28-29 rimano in -ay/-ai.
Poe (Lighter Side) ritiene che si tratti di un rifacimento del compilatore stesso del ms. C, sul modello dell’alba religiosa di Guiraut de Borneill (BdT 242.64).