6 conseils] conseil 7 ditz] dit 13 e·l] eil 14 q’el] qil 16 obergs] oberg; roveil] reveil 18 sos] son 20 bons] bon 25 autz] aut 28 pilars] pilar 30 jovens] joven 35 honrat] hontrat (la prima t espunta dal copista)
Nota al testo Il componimento è tràdito dal solo canzoniere F ed è trascritto sull’ultima carta da una seconda mano, più tarda ma ancora databile entro il XIV secolo. Il testo è, nel complesso, facilmente intelligibile e non necessita che di pochi interventi di natura grafico-flessionale, che trovano peraltro pieno riscontro nelle scelte operate da Adolf Tobler (come la correzione di reveil in roveil, v. 16). Rispetto all’edizione del filologo svizzero, si propone di leggere sia fermatz anziché si’afermatz (v. 7) e di rispettare, in linea di principio, la lezione del manoscritto in presenza di particolari forme grafiche: tali sono i casi di sceil (v. 9) e oberg (v. 16) – forse indicativi della lingua del copista, comunque non del tutto distinguibile da quella dell’autore – e delle rime nella cobla V e nella tornada, che Tobler corregge sistematicamente in -ier. Particolare è inoltre il caso del v. 20, dove si interpreta menon (men’om nell’ed. Tobler) come soggetto della sequenza dan e pro e gautz e dol (v. 19). In tal modo, sufren (che nell’ed. Tobler è reggente dell’oggetto dan…dol, v. 19) viene ad essere collocato incidentalmente nel discorso ed è quindi derubricato a banale forma anacolutica, in base anche a una tendenza riscontrabile altrove nel testo (si veda ad esempio la consecutio dei vv. 17-18). La medesima strategia conservativa è valida anche per a sol, che Tobler – portando esempi dall’anticofrancese – emenda in e sol, interpretando sol come 3a p. s. del verbo soldar (‘consolidare’); ma è forse più economico pensare, in questo caso, ad un costrutto idiomatico come menar a sol (cioè ‘portare a compimento’, con sol < solidum). Si ripristina infine meten (v. 23), che è lezione del codice, in luogo di meren, frutto di una lettura erronea da parte del precedente editore.
Testo: Cesare Mascitelli, Rialto 26.ix.2018. Ms.: F 102r (anonimo). Edizione critica: Adolf Tobler, «Der provenzalische Sirventes, Senher n’enfantz, s’il vos platz’ (Bartsch Grundriss 461,219)», Sitzungsberichte der Königlich Preußischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin. Philosophisch-Historische Klasse, 17, 1900, pp. 238-245, a p. 241. Altra edizione: Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, vol. II, p. 294 (testo Tobler). Metrica: a7 a7 a8 a8 a8 a8 a8 a8 (Frank 5:17). Cinque coblas singulars di 8 versi ciascuna più una tornada di 2 versi. Rime: -atz (I), -eil (II), -ol (III), -icx (IV), -er (V-VI). Nota: Il componimento, di ignoto autore ed inquadrabile nel genere del conselh, costituisce un’esortazione alla battaglia e un invito a dimostrazioni di munificenza indirizzato a Federico d’Aragona. Il testo risale probabilmente al 1295, collocandosi tra la stipula del trattato di Anagni e l’indicazione di Federico come futuro re di Sicilia: si vedano le Circostanze storiche. [CM] |