Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
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Bernart Marti
Bel m’es lai latz la fontana
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Bernart Marti
Bel m’es lai latz la fontana
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Testo

Edizione: Fabrizio Beggiato 1984; note: Fabrizio Beggiato. – Rialto 5.vi.2003.

Mss.

E 110 (rubrica: bernart martin).

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Ernest Hoepffner, Les poésies de Bernart Marti, éditées par E. H., Paris 1929 (Les classiques français du moyen âge: 61), p. 8 (III); Fabrizio Beggiato, Il trovatore Bernart Marti, edizione critica a cura di F. B., Modena 1984, p. 79.

Altre edizioni: Carl Appel, Provenzalische Inedita aus pariser Handschriften, Leipzig 1892, p. 24; Francesco Piccolo, Primavera e fiore della lirica provenzale, Firenze 1948, p. 44; Martín de Riquer, Los trovadores. Historia literaria y textos, Barcelona 1975, 3 voll., I, p. 248.

Nota filologica

Ed. 1984: 47 m’amar mis. Al v. 47 in E si legge mamar mis. Nell’edizione del 1984 si era preferito mantenere la lezione del manoscritto: m’amar mis “posi il mio amare”, intendendo l’infinito sostantivato quale definizione del tipo di amore sensuale rivolto all’oggetto d’amore facile, vicino (amistat propdana) che il poeta si nega per non avvilirsi e non rischiare di perdere il favore della meiller. La correzione m’amor “il mio amore” (già introdotta nell’edizione Hoepffner, ma senza una motivazione) è dovuta all’osservazione che davanti all’infinito sostantivato, maschile, il pronome possessivo mon/mo non si potrebbe elidere.

Metrica e musica

Metrica: a7’a7’b3 b3 b7 c7 c7 d5’d5’ (Frank 155:1). Cinque coblas unissonans.

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