Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
192.
4
= 209.2
Gui de Cavaillon
·
· Guillem del Bautz
Seigneiras e cavals armatz
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= 209.2
Gui de Cavaillon
·
· Guillem del Bautz
Seigneiras e cavals armatz
192.
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Gui de Cavaillon
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Testo

Edizione: Saverio Guida 1973; note: Saverio Guida. – Rialto 10.ix.2002.

Mss.

A 188; Da 204; N 277; To (nell’esclusiva disponibilità del suo riesumatore).

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizione critica: Saverio Guida, «L’attività poetica di Gui de Cavaillon durante la crociata albigese», Cultura neolatina, 33, 1973, pp. 235-271, a p. 250.

Altre edizioni: Françoise Just-Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-21, vol. IV, p. 207; H. P. de Rochegude, Le parnasse occitanien, Toulouse 1819, p. 270; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke des Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1853, vol. III, p. 79 e p. 315; M. Cacciaglia, «Guglielmo del Balzo ed il suo tempo, in Rendiconti dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere (Classe di Lettere)» 107, 1973, pp. 193-196; Martìn de Riquer, Los trovadores, 3 voll., Barcelona 1975, p. 1189 (solo il sirventese di Gui de Cavaillon). 

Metrica e musica

Metrica: Entrambi i componimenti constano di quattro coblas unissonans di sette ottonari; il sirventese di Guillem del Bautz presenta inoltre due tornate di quattro ottonari, mentre quello di Gui de Cavaillon ne avrebbe – secondo i ragguagli di Giuliano Gasca Queirazza – soltanto una di quattro ottonari: a a b b a a b // b a a b (Frank 135:5, 6)

Informazioni generali

Le coordinate temporali entro cui collocare lo scambio di cobbole tra Gui de Cavaillon e Guillem del Bautz sono piuttosto ristrette: tra l’otto gennaio 1215, elevazione di Guillem a re di Vienne, e il giugno 1218, data della sua morte violenta. Appoggiandosi ad alcuni versi del componimento di Guillem del Bautz e alle notizie della Canso de la crozada albiges è possibile fissare un limite post quem all’estate del 1216, allorché si ebbe una definitiva rottura tra Raimondo VI e Guillem del Bautz, fino ad allora uniti da un effimero patto d’alleanza e d’amicizia stipulato immediatamente dopo il ritorno del conte di Tolosa dal concilio Laterano. Anche il tono generale del sirventese di Gui suggerisce di assegnarlo al periodo seguente alla presa di Beaucaire: la particolare aggressività e la sicurezza nella vittoria della lega antifrancese che il trovatore cavaillonese ostenta si giustificano, infatti, solo riportandosi al successo del conte di Tolosa sui crociati e alla nomina del signore di Cavaillon a vicario nel Venesino, nomina cui lo stesso Guillem del Bautz sembra del resto velatamente accennare, allorché consiglia a Gui di non essere troppo baldanzoso perché en pauc d’ora camjo·il baillon. Per i riferimenti a persone e a luoghi che si trovano disseminati nei due testi vd., oltre all’edizione con commento sopra richiamata, il contributo «Per la biografia di Gui de Cavaillon e di Bertran Folco d’Avignon», Cultura neolatina 32, 1972, pp. 189-210.

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