Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
210.
19
Guillem de Berguedan
Trop ai estat sotz coa de mouton
210.
19
Guillem de Berguedan
Trop ai estat sotz coa de mouton
210.
19
Testo

Edizione: Martín de Riquer 1996; note: Sara Centili. – Rialto 30.vii.2003.

Mss.

A 199v, D 127r, H 60r, I 192v, K 178r, ω 56 45.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Martín de Riquer, «Las poesías de Guillem de Berguedán contra Pere de Berga», Boletín de la real academia de buenas letras de Barcelona, 25, 1953, pp. 247-271, a p. 267; Martín de Riquer, Guillem de Berguedà, 2 voll., Abadía de Poblet 1971, vol. II, p. 39 (base A); Les poesies del trobador Guillem de Berguedà, text, traducció, introducció i notes per Martí de Riquer, Barcelona 1996, p. 94 (riprende con minime variazioni il testo dell’edizione del 1971).

Altre edizioni: Adelbert Keller, Lieder Guillems von Berguedan, Mitau-Leipzig 1849, p. 49 (testo di I); Manuel Milá y Fontanals, De los trovadores en España, Barcelona 1861, p. 280 (frammentaria); Carl August Friedrich Mahn, Gedichte der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1853, vol.  II, p. 202 (diplomatica di I).

Nota filologica

L’edizione Riquer del 1996 emenda  lievemente il v. 6, secondo una proposta già avanzata in nota nell’edizione del 1971, che rispettava però la lezione unanimamente tradita a fe que·us dei. Ricketts (Peter T. Ricketts, «Le troubadour Guillem de Bergueda [à propos de l’édition récente de Martin de Riquer]», in Mélanges offerts à Charles Rostaing, 2 voll., Liège 1974, vol. II, pp. 883-894) propone invece di mantenere la lezione originale riconsiderando la posizione della lacuna di un verso: secondo Ricketts una pausa forte dovrebbe seguire terra (v. 3), seguita dalla lacuna di un verso (a questo punto al v. 4), di modo che gli ultimi due versi  della strofa (vv. 5-6) suonerebbero bocha e front et huoils clars et rizens / a, fe que·us dei, midonz, la pros de Berga.

Metrica e musica

Metrica: a10 b10’ c10’ d10 d10 e10’ e10’ (Frank 849:2); cinque coblas unissonans seguite da una tornada di due versi. Lo stesso schema metrico si trova nella canzone di Arnaut de Maroill BdT 30.8, composta come questo componimento da decenari maschili e femminili.

Informazioni generali

Componimento definito chansson al v. 29 (ma sirventes secondo la rubrica del manoscritto A) appartenente al ciclo contro Pere de Berga come anche BdT 210.2 e 210.11; secondo Riquer l’intero ciclo può essere datato agli anni 1170-1175 (Riquer, Guillem, I, pp. 48-49), mentre Alvar propone per questa poesia una datazione leggermente più tarda (Carlos Alvar, La poesia trovadoresca en España y Portugal, Barcelona 1977, pp. 50-51). L’ipotesi di Alvar si basa sul  riferimento ad un viaggio alla corte del re di Navarra Sancio VI (v. 28), viaggio che bisognerebbe mettere in relazione con il pellegrinaggio compiuto dal nostro trovatore a Santiago de Compostela e che è stato datato da Riquer al periodo 1175-1182. 

[]
chevron-down-circle