Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
210.
8a
Guillem de Berguedan
Cantarey mentre m’estau
210.
8a
Guillem de Berguedan
Cantarey mentre m’estau
210.
8a
Testo

Edizione: Martín de Riquer 1996; note: Sara Centili. – Rialto 30.vii.2003.

Mss.

Sg 124r.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Martín de Riquer, Guillem de Berguedà, 2 voll., Abadía de Poblet 1971, vol. II, p. 63; Les poesies del trobador Guillem de Berguedà, text, traducció, introducció i notes per Martí de Riquer, Barcelona 1996, p. 126 (riprende senza variazioni il testo dell’edizione del 1971).

Altra edizione: Francesco Ugolini, «Poesie di Guilhem de Berguedà in un codice catalano», Archivum Romanicum, 23, 1939, pp. 22-51, a p. 38.

Metrica e musica

Metrica: a7 a7 a7 a8 a8 a8 a8 a8 a8 (Frank 6:6); cinque coblas singulars seguite da una tornada di due versi; ogni cobla si chiude con un distico in guisa di refrain, identico nella struttura ma variato nella rima. Il sirventese di Pujol BdT 386.3 ha identico schema metrico e rimico, così come le due coblas dello stesso trovatore BdT 386.1 (questa volta però in coblas unissonans).

Informazioni generali

Poesia definita chantaret (v. 2) a dichiarato carattere popolare e infantile (v. 3); in effetti il distico variato ma sempre identico nella struttura che chiude ogni strofa, caratterizzato dalla parola senza significato liridunv..., rinvia a forme popolari (Riquer, Guillem, I, p. 193 e Riquer, Les poesies, p. 129, n.). – Il bersaglio della satira è qui il conte Ramon Folc de Cardona, morto di morte violenta nel 1175 ed ucciso secondo la vida di Guillem de Berguedan proprio dal nostro trovatore (Martín de Riquer conferma questa informazione dell’antico biografo: Riquer, Guillem, I, pp. 56-58); altri nemici di Guillem sono nominati più o meno brevemente: il vescovo di Urgell (il fals veill coronat bisbau del v. 4) e Pere de Berga (v. 31). Ramon Folc de Cardona viene fatto oggetto di scherno attraverso giochi di parole sul suo nome, secondo una modalità piuttosto comune nei trovatori: Fol-c’al-quer (‘pazzo che cerca altro’: vv. 5 e 19), Folc Ra-mon (dal verbo raire nel senso di ‘imbrogliare, spennare’: v. 28); Ugolini ha proposto anche di emendare il Foncalquer del v. 19 in Forca·l-quer ‘Forca-lo-vuole’ (Ugolini, «Poesie», p. 40). 

[]
chevron-down-circle