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VIII.
Edizione: Maria Pia Betti 1998; note: Maria Pia Betti. – Rialto 10.iv.2002.
R 77r.
Edizione critica: Maria Pia Betti, «Le tenzoni del trovatore Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 44, 1998, pp. 7-193, a p. 162.
Altra edizione: S. L. H. Pfaff, «Guiraut Riquier», in Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalisches Sprache, 4 voll., Berlin 1853-73, vol. IV (1853), p. 244.
Metrica: a8 b8 a8 b8 c6’ d8 d8 c6’ d8 d8 (Frank 424:8). Partimen composto da sei coblas unissonans di dieci versi e da due tornadas di cinque.
Joseph Anglade (Le troubadour Guiraut Riquier. Étude sur la décadence de l’ancienne poésie provençale, Paris 1905, pp. 185-186) fissa la data al 1282, durante il secondo soggiorno di Guiraut a Rodez. Per Ferdinand Castets (recensione a Joseph Anglade, cit., Revue des langues romanes, 49, 1906, pp. 253-258, a p. 255, n. 1) essa fu più precisamente dibattuta alla corte di Bernardo IV, conte d’Astarac (1249-1291), interlocutore del partimen e frequentatore del colto ambiente creato da Enrico II. L’ipotesi sostenuta da Camille Chabaneau («Cinq tensons de Guiraut Riquier», Revue des langues romanes, 32, 1888, pp. 109-127, a p. 122) e Alfred Jeanroy (La poésie lyrique des Troubadours, 2 voll., Toulouse-Paris 1934, vol. I, p. 285) circa un soggiorno di Guiraut presso Bernardo già nel 1276, di per sé plausibile, dato che proprio allora cominciavano ad incrinarsi i rapporti del trovatore con il re castigliano, si basava, sostanzialmente, sulla citazione di Astarac nel verso iniziale della pastorella V, D’Astarac venia, ascritta al 1276 dalla rubrica del ms. C. Tale datazione è stata, però, successivamente ridiscussa da Anglade, che nei vv. 26-27 («Senher, vas Granada / va·l reys de Castella») individuava un riferimento alla spedizione del 1281 di Alfonso X contro Granada, inspiegabile nel periodo immediatamente precedente, dal momento che il sovrano e l’emiro avevano stipulato una tregua. Del resto, negli stessi anni 1281-1284 si concentrano le altre citazioni del conte di Astarac nelle liriche di Guiraut Riquier che, oltre ad elogiarlo nel vers XVI, Lo mons par enchantatz, vv. 56-59, e a menzionare la sua contea nella pastorella VI, A Saint Pos de Tomeiras, v. 98, lo coinvolge come giudice nel torneyamen Senhe n’Enric, us reys un ric avar (n. 5 dell’ed. Saverio Guida,«Jocs» poetici alla corte di Enrico II di Rodez, Modena 1983 [Subsidia al Corpus des Troubadours, 8], p. 175). Il giudizio è richiesto, di comune accordo, a Jordan IV, signore dell’Isle-Jourdain (vicino a Rodez), già incontrato come interlocutore nel torneyamen Senh’en Jorda, sie·us manda Livernos, cui rimando per le notizie relative al personaggio.