Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
248.
76
= 140.2 = 18.1
Guiraut Riquier
· Enric II de Rodez · Peire Pelet, senher d’Alest
· Enric II de Rodez · Peire Pelet, senher d’Alest
Senhe n’Enric, us reys un ric avar
248.
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= 140.2 = 18.1
Guiraut Riquier
· Enric II de Rodez · Peire Pelet, senher d’Alest
· Enric II de Rodez · Peire Pelet, senher d’Alest
Senhe n’Enric, us reys un ric avar
248.
76
= 140.2 = 18.1
Guiraut Riquier
· Enric II de Rodez · Peire Pelet, senher d’Alest
Testo

Edizione: Saverio Guida 1983; note: Saverio Guida. – Rialto 10.ix.2002.

Mss.

R 77r.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizione critica: Saverio Guida, Jocs poetici alla corte di Enrico II di Rodez, Modena, 1983, p. 180.

Altra edizione: S. L. H. Pfaff, Guiraut Riquier, in Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, IV, Berlin 1853, pp. 248-250.

Metrica e musica

Metrica: a10 b10 b10 a10 c10’ d10 d10 c10’ e10 e10 c10’ (Frank 636:1). Sei strofe unisonanti di undici versi più tre tornadas di sette versi.

Informazioni generali

Secondo Jospeh Anglade (Le troubadour Guiraut Riquier. Étude sur la décadence de l’ancienne poésie provençale, Paris 1905, p. 178-181) il torneyamen si sarebbe svolto intorno al 1280-81: esso sarebbe «d’avant 1282, date de la mort de Pierre Pelet, seigneur d’Alais» e posteriore sia al 1274, «le comte [de Rodez] n’y étant plus qualifié de coms joves», sia al 1279, suggerito come anno del ritorno di Guiraut Riquier dalla Castiglia. Ma i presupposti da cui parte tale tentativo di datazione si rivelano incerti e mal fondati, primo perché, in realtà, Peire Pelet non morì nel 1282, come credeva l’Anglade, bensì nel 1303, e secondo perché Enrico II appare, nelle cobbole a lui rivolte, investito semplicemente del titolo di «senher» – ben diverso da quello di «conte» – che pertanto non esclude affatto la possibilità di uno svolgimento della discussione prima del 1274. L’esame delle vicende a noi note della vita dei tenzonanti (su cui si veda l’Introduzione al mio sopra citato libro) e delle proposizioni da loro scambiate non consente, d’altronde, di trovare a rimpiazzo sicuri punti d’appoggio per ancorare nel tempo, entro limiti ristretti, il testo pervenuto; l’unico elemento passibile d’essere sfruttato ai fini di una sia pur approssimativa definizione dell’epoca in cui si tenne il torneyamen è costituito dal riferimento all’onrable comte d’Astarac, concordemente invocato (vv. 73, 79, 87) come giudice della disputa dai tre contendenti. Bernardo IV d’Astarac (1249-1291) risulta chiamato a pronunziarsi sulla querelle poetica primariamente da Guiraut Riquier e l’invito è poi ripreso di buon grado e portato avanti dai suoi interlocutori. Ora, poiché gli altri componimenti più o meno direttamente indirizzati al conte d’Astarac dal trovatore di Narbona appartengono tutti agli anni 1281-1284, sembra ragionevole supporre che l’idea di coinvolgere nel torneyamen Bernardo IV come giudice sia venuta a Guiraut Riquier nello stesso torno di tempo, allorché egli cercava in tutti i modi di ingraziarsi il munifico signore nella speranza di ricevere da lui adeguate ricompense ed elargizioni.

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