I.
II.
III.
I. La vostra signora, a parer mio, imitate, bell’amico Sordello, perché voi andate conquistando la Provenza, l’Inghilterra, la Francia, Lunel, il Limosino, l’Alvernia ed il Viennese, la Borgogna e tutti gli altri paesi, e della Spagna le pianure e i poggi e il monte; vi toccherà dunque conquistare tutto con audacia!
II. La vostra signora si fece avanti per conquistare l’impero di Manuele, l’Ungheria e la grande Cumania, e conquistò la Russia senza resistenza, e ugualmente andò al di là del mare per conquistare l’impero che è lì, e così conquisterete tutto il mondo, se voi lo conquisterete di sotto e lei di sopra.
III. Amico Sordello, quando i Guasconi e i Francesi saranno amici, allora troverete colei che andate cercando in giro per il mondo; quando l’uno si fa vedere, l’altro si nasconde
1 ostra 2 bel amic 6 bogoignae 13 de lai mar 17 mic; gazar 19 E qi 20 ve manca; ascon
1. Vostra dompna: come al v. 9, l’ipotesi più verosimile è che si tratti qui di Cunizza da Romano, benché il suo nome non sia esplicitato. Si vedano, a tal proposito, le Circostanze storiche.
10-14. I versi sembrano alludere all’avventura amorosa di Cunizza con Bonio da Treviso (alla quale farebbe riferimento anche Uc de Saint Circ in Peire Guillem, de Luserna, BdT 457.28) e, nello specifico, si potrebbe cogliere un accenno ai lunghi viaggi che videro protagonisti i due amanti e di cui parla anche il cronista Rolandino da Padova (si veda Marco Boni, Sordello, le poesie, Bologna 1954, pp. xliv-xlv).
10. l’emperi Manuel: il riferimento è all’imperatore bizantino Manuele I Comneno, morto nel 1180, ma di cui era ancora viva la fama.
17-18. Allusione ai dissidi tra i Francesi del sud (Guasconi) e i Francesi del nord.
Edizione, traduzione e note: Francesca Sanguineti. – Rialto 24.i.2018.
H 50r (Ioanez dalbuison a sordel).
Edizione critica: Adolf Kolsen, «Altprovenzalisches 18: Das Sirventes des Joan d’Albuzo gegen Sordel», Zeitschrift für romanische Philologie, 58, 1938, pp. 99-103, a p. 99.
Altra edizione: Carlos Alvar, Textos trovadorescos sobre España y Portugal, Madrid 1978, p. 199 (strofe I, testo Kolsen).
Il componimento è tramandato solo dal ms. H, al quale ci si attiene scrupolosamente introducendo minime correzioni (segnaliamo l’omissione della lettera incipitale al v. 1, dove era infatti prevista l’iniziale capotesto, e al v. 17; piccole corruttele di copia ai vv. 6, 17, 19, 20; inversione dell’ordine delle parole al v. 13; ipometria al v. 20).
Metrica: a10 b10 a10 b10 c10 c10 d10 d10 (Frank 382:12). Due coblas unissonans di otto decenari, più una tornada di quattro. Rime: -an, -el, -es, -on. Il modello metrico è la canzone di Guillem de Saint-Didier, Aissi cum es bella cill de cui chan (BdT 234.3; Frank 382:11); cfr. anche Paolo Di Luca, «La poesia comico-satirica dei trovatori in Italia», in L’Italia dei trovatori, a cura di Paolo Di Luca e Marco Grimaldi, Roma 2017, pp. 121-162, a p. 140.
Due coblas con tornada di attacco satirico e personale contro Sordello, in cui l’autore annuncia sarcasticamente che Sordello e la sua signora si stanno imitando, giacché mentre lui conquista tutto l’impero occidentale, lei si impegna a conquistare tutto l’oriente, cosicché entrambi finiranno per conquistare il mondo intero (si veda Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137, a p. 73). Dal momento che si allude alle peregrinazioni di Sordello fuori dall’Italia, il componimento è databile sicuramente dopo il 1228-1229, in seguito cioè all’allontanamento del trovatore dal Veneto e dalla corte dei da Romano (si vedano le Circostanze storiche).