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V.
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VIII.
IX.
X.
Edizione: Francesco Branciforti 1954; note: Sara Centili. – Rialto 30.iv.2003
a1 598.
Edizioni critiche: Giulio Bertoni, «Studi e ricerche sui trovatori minori di Genova », Giornale storico della letteratura italiana, 36, 1900, pp. 1-56, a p. 29; Giulio Bertoni, I trovatori minori di Genova, Dresden 1903, p. 5; Giulio Bertoni, I trovatori d’Italia, Modena 1915, p. 396; Francesco Branciforti, Il canzoniere di Lanfranco Cigala, Firenze 1954 (Biblioteca dell’Archivum romanicum, s. I, vol. 37), p. 141.
Il manoscritto unico a1 conserva in questo caso un testo che richiede numerosi interventi editoriali; benché si tratti per lo più di errori di copia e banali fraintendimenti dell’antigrafo, le lezioni appaiono a volte a prima vista completamente oscure. Il testo offerto da Branciforti, anche dopo un certo numero di emendamenti, resta nel complesso poco limpido, lasciando l’impressione che altre correzioni sarebbero necessarie. Lewent rileva l’incongruenza dei vv. 4-7 (nella traduzione Branciforti: ‘a chi darò la lode della perfetta bellezza, a lei che amo, oppure me ne asterrò?’) in cui la domanda posta da Simon Doria non solo è inutile (di chi altri dovrebbe celebrare a bellezza, se non della sua amata?), ma anche sintatticamente sbilanciata. La sua proposta è quella di emendare il v. 5 in enan metrai (Kurt Lewent, «On the Text of Lanfranc Cigala’s Poems», in Saggi e ricerche in memoria di Ettore Li Gotti, 3 voll., Palermo 1962 [Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani 7], vol. II, pp. 171-192): la domanda allora suonerebbe ‘dovrei lodare la bellezza in colei che amo, oppure astenermene?’ Si noti però che si verrebbe così ad intervenire per ben tre volte sullo stesso verso, che nel testimone unico suona en cui metra segnor vostra scienza.
Metrica: a10 b10 b10 a10 c10’ c10’ d10 d10 (Frank 577:121); otto coblas unissonans e due tornadas di quattro versi. Ben diciotto componimenti utilizzano lo stesso schema metrico con identici timbri rimici: il modello dell’intera serie sembra essere la canzone di Arnaut de Maroill BdT 30.16.
Melodia: è attestata la melodia di BdT 30.16, probabile modello: Gennrich, n. 51, Van der Werf, p. 17*.
Tenzone sul comportamento dell’amante ricambiato: dovrà lodare la sua donna, rischiando così che si inorgoglisca e muti d’animo, oppure godere serenamente del suo amore?