Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
282.
23
· Text
Lanfranc Cigala
Si mos chanz fos de ioi ni de solatz
282.
23
Lanfranc Cigala
Si mos chanz fos de ioi ni de solatz
282.
23
Lanfranc Cigala
Testo

Edizione: Francesco Branciforti 1954; note: Sara Centili. – Rialto 30.iv.2003

Mss.

C 343r (mutilato della seconda strofa, privo della terza e della sesta), I 93v, K 77r, Mh2 82 (privo della terza e della sesta strofa), a1 393, d 295, e 154 (privo della terza e della sesta strofa), ρ 20v.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Giulio Bertoni, I trovatori d’Italia, Modena 1915, p. 350; Francesco Ugolini, La poesia provenzale e l’Italia, Modena 1939, p. 94;  Francesco Branciforti, Il canzoniere di Lanfranco Cigala,  Firenze 1954, (Biblioteca dell’Archivum romanicum: s. I vol. 37), p. 198. 

Altre edizioni: François Just-Marie Raynouard, Choix des poésies originales des troubadours, 6 voll., Paris 1816-1821, vol. V, p. 245; Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1846-1853,vol. III, p. 125 (riproduce Raynouard); Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931, (Volumi per la storia d’Italia: 71-72), vol. II, p. 159; Lanfranc Cigala, Liriche, a cura di Gianluigi Toja, p. 52 (riproduce Ugolini 1939 con lievi modifiche).  

Nota filologica

La tradizione è evidentemente bipartita in un ramo italiano composto da IKa1ρ ed uno occitanico comprendente CMh2e (cui mancano rispetto al ramo italiano la terza e la sesta strofa); l’edizione Branciforti privilegia ampiamente il testo di IKa1, discostandosene soltanto per varianti minori; la versione di CMh2e si differenzia in  numerosi luoghi, ma sempre con lezioni sostanzialmente equivalenti a quelle del ramo italiano, come al v. 33 pus Dieus l’a dat tan rica manentia, o al v. 35 quar trop val meyns dos quant es trop tarzatz. – Un passaggio leggermente controverso è quello che interessa il v. 28 in cui IK parlano di cerp, a1 di corf (ma la f finale è aggiunta del correttore); Bertoni emenda in corp (‘se i Turchi fuggissero l’insegna di Cristo, fossero pur tanti quanti i corvi in Sardegna...’), sostenuto da Jeanroy che propone però di emendare anche tan in tal (‘si les Turcs désertaient le drapeau [le leur], s’ils étaient pareils aux corbeaux [qui fuient en croassant, font plus de bruit que de mal]...’). Branciforti preferisce invece intendere ‘cervi’, notando giustamente che mentre i cervi sardi sono noti, non lo sono i corvi sardi, e d’altra parte la codardia dei cervi è proverbiale. La traduzione di Branciforti però presuppone il lieve emendamento già proposto da Jeanroy di tan in tal (‘o fossero come i cervi di Sardegna’). 

Metrica e musica

Metrica: a10 b10’ b10’ a10 a10 c10 d10’ d10’ c10 c10 (Frank 517:5); sei coblas unissonans e due tornadas di quattro versi. Ben dieci componimenti presentano lo stesso schema metrico e gli stessi timbri rimici (BdT 96.8, 106.13, 106.24, 167.15, 296.2, 461.135, 461.214a: Frank 517:1-11): il modello dell’intera serie dovrebbe essere la canzone di Gaucelm Faidit BdT 167.15.

Melodia: è attestata la melodia di BdT 167.15, probabile modello metrico:  Gennrich, n. 104, Van der Werf, p. 104*.

Informazioni generali

Canto d’incitamento alla Crociata d’Oriente, databile agli anni 1244-45 grazie al riferimento al conte di Provenza Raimondo Berengario V (morto nel 1245) e alla preparazione della Crociata da parte di San Luigi (per cui cf. anche BdT 282.20). 

[]
chevron-down-circle