Il componimento invoca nella prima tornada la protezione divina sulla Savoia, con l’auspicio che da lì esca un fiore fruttifero: l’allusione può essere o al matrimonio tra Beatrice di Savoia, figlia del conte Tommaso I, e Raimondo Berengario V di Provenza, all’inizio del 1220, o alla prima gravidanza di Beatrice di poco successiva (la prima figlia Margherita di Provenza nacque nella primavera del 1221). Come altri componimenti di Elias de Barjols in cui è menzionata la Savoia, il testo si colloca dunque a ridosso dell’arrivo di Beatrice in Provenza o poco dopo. La seconda tornada invia il testo a Isnart d’Agout-Entrevenas e a Blacatz, i due baroni provenzali che furono tra i principali mecenati di Elias de Barjols, e mostra che la canzone fu eseguita in più occasioni presso diversi patroni (cfr. Barachini 2015, pp. 421-425).
Barachini 2015
Giorgio Barachini, Il trovatore Elias de Barjols, Roma 2015.