La critica è concorde nel ritenere che Uc de Saint Circ, fra le sue peregrinazioni, abbia frequentato alcuni corti venete (Guida - Larghi 2013, p. 518). Quanto al legame con la casa d’Este – su cui si veda anche la scheda di Messonget, un sirventes (BdT 457.21) –, varranno alcune cautele: se di altri trovatori gli encomi a Giovanna d’Este, per fisionomia (e compattezza) di tradizione, si potranno ritenere senza dubbio di mano autoriale, lo stesso non si potrà dire per Ses dezir e ses razo.
Nella trascrizione di Ses dezir e ses razo (BdT 457.35) il canzoniere D intercala, fra la V e la VI, una cobla del tutto assente negli altri testimoni. Per Jeanroy - Salverda de Grave 1913, p. 190, «[c]ette strophe dut être composée soit par le poète lui-même, soit par un confrère exploitant son œuvre, à l’occasion d’une visite à ce château». Per Folena 1990, p. 53, il rilievo della testimonianza è dato proprio dallo stesso canzoniere D, «particolarmente autorevole per questo poeta»: la strofa, «probabilmente autentica», si dovrà intendere come «“variante d’occasione” o “di esecuzione”». Sembra accogliere tale lettura Bettini Biagini 1981, p. 99: per la studiosa la cobla si situerà fra il 1221 e il 1226, «[s]e composta alla corte estense, e non inviata posteriormente», cioè «durante il soggiorno presso i Da Romano».
La tradizione di Ses dezir e ses razo non è del tutto stabile: oltre alla cobla di cui sopra, andrà considerato che i canzonieri HT presentano solo il testo della V cobla, con medesima variante nell’incipit; la tornada, inoltre, manca a CR. Quanto a destinatari di componimenti, interferenze di tradizione fra γ e ε sono riscontrabili altrove: indicativo l’esempio di Aimeric de Pegulhan (cfr. le Circostanze storiche di Atressi·m pren quom fai al joguador, BdT 10.12). Si aggiunga anche la testimonianza, con ogni probabilità apocrifa, di Cel qui s’irais ni guerreia ab Amor (BdT 10.15): diversamente dalla tradizione rimanente, il solo ms. O in tornada menziona Na Zoana d’Est (ma cfr. le Circostanze storiche di D’aiso dont hom a longuamen, BdT 10.17). Si ritiene dunque, in via prudenziale, che il riferimento a Giovanna d’Este in Ses dezir e ses razo non possa risalire all’autore, bensì al copista del canzoniere D: si considererà, fino a prova contraria, spurio.
Bettini Biagini 1981
Giuliana Bettini Biagini, La poesia provenzale alla corte estense. Posizioni vecchie e nuove della critica e testi, Pisa 1981.
De Bartholomaeis 1931
Vincenzo De Bartholomaeis, Poesie provenzali storiche relative all’Italia, 2 voll., Roma 1931.
Folena 1990
Gianfranco Folena, «Tradizione e cultura trobadorica nelle corti e nelle città venete», in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Padova 1990, pp. 1-137.
Guida - Larghi 2013
Saverio Guida - Gerardo Larghi, Dizionario biografico dei trovatori, Modena 2013.
Jeanroy - Salverda de Grave 1913
Poésies de Uc de Saint-Circ, publiées avec une introduction, une traduction et des notes par Alfred Jeanroy, Salverda de Grave et Jean-Jacques Salverda de Grave, Toulouse 1913.