Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
Anonimi
A vos volgra metre lo veit qe·m pent
Anonimi
A vos volgra metre lo veit qe·m pent
Trad. it.
Apparato

A voi vorrei mettere il cazzo che mi pende
e porre i coglioni sopra il culo:
io non lo dico se non per colpire spesso
poiché nel fottere ho riposto tutte le mie cure;
ché il cazzo canta quando vede ridere la fica,
e per paura che arrivi il geloso
le metto il cazzo e trattengo i coglioni.

2 desobre·l (Appel 1898).

7 retes (con -es aggiunto in séguito dal copista).

Testo

Edizione e note: Francesco Carapezza. – Rialto 27.xi.2002. 

Mss.

G 129v.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizione diplomatica: Giulio Bertoni, Il canzoniere provenzale della Biblioteca Ambrosiana R. 71 sup., Dresden 1912, p. 432.

Edizione critica: Carl Appel, Poésies provençales inédites tirées des manuscrits d’Italie, Paris-Leipzig 1898, p. 126.

Altre edizioni : Pierre Bec, Burlesque et obscénité chez les troubadours, Paris 1984, pp. 170-172; Giuseppe Edoardo Sansone, I trovatori licenziosi, Milano 1992, pp. 112-113 (testo Appel).

Edizione critica del modello di contraffattura (155.1): Le poesie di Folchetto di Marsiglia, edizione critica a cura di Paolo Squillacioti, Pisa 1999 (Biblioteca degli Studi mediolatini e volgari, n.s., XVI), pp. 188-192 (V).

Nota filologica

L’emendamento proposto dubitativamente da Appel (1898, p. 126 n. 7) sulla forma retes 7, prodotta da un aggiustamento dello stesso copista (vd. apparato), è difficilmente migliorabile.

Metrica e musica

Metrica: a10 b10’ a10 b10’ b10’ c10 c10 (a = -ent, b = -ire, c = -ós) [Frank 324:4].

Informazioni generali

Contrafactum osceno. – Sebbene l’attacco della cobla ricalchi evidentemente il v. 29 di 155.1 (vd. Modello in G), «il v. 3 è rapportabile alla chiusa del v. 37 [secondo della prima tornada]: mas so qu’ieu lais qu’ieu no dic per no-sen, mentre la parte finale trasforma i [tre ultimi versi (19-21)] della strofa III: que·l cor plora quan vezetz los oils rire, | mas per paor que no·us semblenoios | engan mi eis e trac mal emperdos (Squillacioti 1992, p. 204). Il v. 2 riecheggia invece, come segue ad osservare lo studioso, il decenario que ses vengutz e mon fin cor assire, che occupa la stessa posizione nella cobla iniziale di un altro celebre componimento folchettiano, Tant m’abellis l’amoros pensamens (155.22, tràdito da ben 23 testimoni diretti); anche i rimanti albire 4 e rire 5 si trovano in quest’ultimo componimento (rispett. ai vv. 30 e 22): cfr. Squillacioti 1999, p. 136 (155.22) e 181 (155.1). La parodia, pur prendendo avvio dall’attacco della V cobla di 155.1, investe insomma l’intero componimento folchettiano, utilizzando persino alcuni luoghi di un altro testo dello stesso autore.

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