I.
II.
III.
IV.
V.
1-6] Con la più bella che ci sia, la migliore, mi coricai tempo fa: non facendo altro che giocare e ridere, ho dormito fino allo spuntare del giorno.
7-12] Mentre lì giacevo e supino mi addormentavo, un dolce bacio mi porgeva tanto piacevolmente che ancora adesso lo sento e lo sentirò per tutta la mia vita.
13-18] «Guardia, ti maledica Dio, il figlio di Santa Maria, giacché tanto affretti [solleciti] il giorno; gran paura e grande timore ho di perdere la mia amica.
19-24] Guardia, se potessi prenderti, ti ucciderei con le mie mani [più liberamente: ‘se ti avessi fra le mani, ti ucciderei io stesso’]; non ti gioverebbe né oro, né argento, né alcuna altra persona [lett. ‘uomo vivente’], né cosa che si trovi al mondo».
25-30] «Amico Ser Esteve, [andate] via! Che [tanto] rimango vostra amica; se arrivasse il geloso, ho timore e terrore che ci farebbe del male».
Metrica: a6’ a6’ a6’ b4 b4 a6’ (Frank 63:1; unicum). Cinque coblas unissonans di sei versi ciascuna.