Donna, se io vi chiamai amica, | io non lo dissi affatto con tracotanza, | perché io non dico che siate mia | e non posso pretendere tanto onore; | ma ben vi chiamo «amica»: | «a», per piangere il mio dolore, | «mia», perché per servitore | mi avete e per innamorato, | senza cuore falso né ingannatore.
2 o] ou 5 bens 9 cors
2. Non sembra appropriata la traduzione «Dummheit» proposta da Kolsen per follor.
4. Qualora si accettasse la funzione avverbiale della locuzione d’onor, in correlazione parallela con de follor, e quindi salvaguardando l’uso già attestato nei versi precedenti del verbo dir, un’altra traduzione possibile per questo verso potrebbe essere «né posso dirlo con lealtà».
5. Benché il ms. segmenti per o, la prolessi in questo caso non è necessaria: infatti è proprio qui che inizia l’avversativa: pero be·us apel «amia»; si accetta quindi la proposta di Kolsen che a testo mette pero.
Metrica: a8’ b8 a8’ b8 a7’ b7 b7 b7 b7 (a = -ia, b = -ór). Frank 265:10 (con schema erroneo: a7’ b7 a7’ b7 a7’ b7 b7 a7’ b7 b7) (unicum).