Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
248.
11
= 115a.1 = 300.1
Guiraut Riquier
· ·
· Codolet · Miquel de Castilho
A·n Miquel de Castilho
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Guiraut Riquier
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· Codolet · Miquel de Castilho
A·n Miquel de Castilho
248.
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Guiraut Riquier
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Testo

Edizione: Maria Pia Betti 1998, con modifiche; note: Maria Pia Betti. – Rialto 10.iv.2002.

Mss.

R 34r.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizioni critiche: Camille Chabaneau, «Cinq tensons de Guiraut Riquier», Revue des langues romanes, 32, 1888, pp. 109-127, a p. 110 (I); Maria Pia Betti, «Le tenzoni del trovatore Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 44, 1998, pp. 7-193, a p. 75.

Nota filologica

Ed. 1998: 15 no·m es.

Metrica e musica

Metrica: a7 b7 a7 b7 c7 c7 d3 d5 e5’ e5’ (Frank 390:21). Torneyamen composto da sei coblas unissonans di dieci versi e da tre tornadas di sei. Schema metrico (con diverso sistema di rime, ma con stessa formula sillabica) riutilizzato dal trovatore nel partimen Falco, dona avinen (BdT 248.28 = 147.1).

Informazioni generali

Per Joseph Anglade  (Le troubadour Guiraut Riquier. Étude sur la décadence de l’ancienne poésie provençale, Paris 1905, p. 104, n. 3) si tratta di una delle tre (forse quattro) tensos intrecciate da Guiraut Riquier a Narbona prima del 1270. Il tema amoroso viene proposto, questa volta, a due interlocutori, Miquel de Castilho e Codolet (o Codolen): Guiraut non partecipa direttamente alla disputa, ma si riserva il giocoso ruolo di opporsi alternativamente ai due contendenti per sollecitare lo sviluppo argomentativo, pur non mancando alla fine  il canonico appello ad un giudice estraneo al dibattito. – Miquel de Castilho, cui è richiesto il giudizio nel partimen Falco, dona avinen, era probabilmente membro di una famiglia di cavalieri vassalli del visconte, e quindi doveva far parte di quella ricca cerchia narbonese (in cui rientrano anche personaggi come Peire de Fraisse, Guilhem de Roffian, Bonet Contasti) che Guiraut Riquier nomina a più riprese nel suo canzoniere e nella quale si è voluto vedere un appoggio al poeta più solido di quanto non sia stato, forse, in realtà. Anglade (p. 98) lo identifica con il Michael de Castilione menzionato in un documento narbonese del 1270 tra una lunga lista di probi homines, tra cui uno dei protettori di Guiraut Riquier, il già citato Bonet Contasti. Più vaga, invece la proposta di identificazione alternativa con Miquel de Gaucelm de Béziers, avanzata nella n. 1 di p. 99 (e ripresa da Anna Radaelli, Raimon Gaucelm de Béziers, Firenze 1997, p. 16) quale indizio dei suoi rapporti con i trovatori di Béziers e quindi con il Vicario coinvolto nel dibattito come giudice. L’ipotesi di Anglade su quest’ultimo personaggio è che egli dovesse rappresentare il potere reale o a Béziers, cioè nella città più vicina a Narbona, o nella stessa corte del visconte, ma di lui non si hanno ulteriori notizie. Di Codolet non conosciamo praticamente niente: il nome che più gli si avvicina nei documenti del tempo è Raymundus de Codoleto, civis Narbone. Secondo Anglade (p. 99), si tratta di un giullare di passaggio a Narbona, forse, come suggerisce Chabaneau (p. 122), originario di Codolet, presso Pont-Saint-Esprit (Gard).

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