Rialto
Repertorio informatizzato dell’antica letteratura trobadorica e occitana
248.
37
= 226.4
Guiraut Riquier
· Guillem de Mur
· Guillem de Mur
Guilhem de Mur, que cuia far
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Guiraut Riquier
· Guillem de Mur
· Guillem de Mur
Guilhem de Mur, que cuia far
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= 226.4
Guiraut Riquier
· Guillem de Mur
Testo

Edizione: Maria Pia Betti 1998; note: Maria Pia Betti. – Rialto 10.iv.2002.

Mss.

R 76r.

Edizioni critiche / Altre edizioni

Edizione critica: Maria Pia Betti, «Le tenzoni del trovatore Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 44, 1998, pp. 7-193, a p. 129.

Altre edizioni: S. L. H. Pfaff, «Guiraut Riquier», in Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalisches Sprache, 4 voll., Berlin 1853-73, vol. IV (1853), p. 237; Joseph Anglade, «Le troubadour Guiraut Riquier de Narbonne et les Catalans», Institut d’Estudis Catalans. Anuari, 1909-10, pp. 571-587, a p. 572; René Nelli, Écrivains anticonformistes du moyen-âge occitan, 2 voll., Paris 1977, vol. II, p. 306 (trad. it. Scrittori anticonformisti del Medioevo provenzale, tradotta e curata da Marco Infurna e Francesco Zambon, 2 voll., Milano 1993, vol. II, p. 252).

Metrica e musica

a8 b8 b8 a8 c8 c8 d10 d10 (Frank 577: 190). Tenzone composta da quattro coblas unissonans di otto versi e da due tornadas di quattro.

Informazioni generali

Si tratta della prima delle quattro tensos con Guilhem de Mur (per il quale costituisce anche la prima testimonianza poetica), ed è definita «historique» da Anglade (Le troubadour Guiraut Riquier. Étude sur la décadence de l’ancienne poésie provençale, Paris 1905, p. 218 e pp. 49-53), che la riferisce all’anno 1265 per l’accenno alla riconquista della Murcia (v. 10). Si tratta di una sorta di reclamo verso la scarsa generosità manifestata da Giacomo il Conquistatore nei confronti dei due trovatori che, durante il viaggio in Provenza del re (svoltosi, presumibilmente, nel 1264) per raccogliere uomini e fondi utili alla spedizione, si erano spinti fino a Montpellier al fine di incontrarlo ed esporgli le proprie necessità. Saverio Guida, «Jocs» poetici alla corte di Enrico II di Rodez, Modena 1983 [Subsidia al Corpus des Troubadours, 8], pp. 34-39, ha fornito nuove prove documentarie a conferma delle intuizioni di Anglade (basate solamente sui dati ricavabili dai testi dialogati) circa la figura di Guilhem de Mur, autore di una canzone di crociata e interlocutore di altri sei tra partimens e torneyamens conservati oltre alla tenzone qui analizzata. Guilhem de Mur era probabilmente un borghese nato a Mur-de-Barrès, nel viscontado di Carladez allora appartenente ai re d’Aragona, in nome dei quali era amministrata dai conti di Rodez; la sua abilità di poeta dovette procurargli quella relativa agiatezza economica (sempre perseguita invano da Guiraut) attestataci da Guilhem de Mur, chauzetz d’esta partida (BdT 248.36 = 226.2) e Senhe n’Austorc d’Alboy, lo coms plazens (BdT 248.74 = 38.1 = 140.1d, n. 7 dell’ed. Guida); non si ha notizia di altri tentativi di cercare protettori diversi dai signori rouergati, oltre al viaggio a Montpellier del 1264 cui si è già accennato. Per quanto riguarda la datazione degli altri testi, essi «possono in gran parte assegnarsi approssimativamente ad un arco di tempo che va dal 1270 alla penultima decade del tredicesimo secolo e ritenersi quasi tutti presentati per la prima volta alla corte di Enrico II» (ed. Guida, p. 37). Il quadro sull’identità di Guilhem de Mur è stato ulteriormente arricchito dalle analisi di Maurizio Perugi, che nel suo libro Trovatori a Valchiusa. Un frammento della cultura provenzale del Petrarca (Padova 1985 [Studi sul Petrarca, 18]) arriva ad identificare il trovatore con en Sanguinier, autore della canzone Razo e dreyt ay si·m chant e·m demori, classificata in BdT (233.4) sotto il nome di Guilhem de Saint Gregori, ma la cui paternità, secondo altri studiosi che si rifanno alle intuizioni di Appel, è da attribuirsi ad Arnaut Daniel. Per Perugi, inoltre, al numero già significativo dei dialoghi in versi di Guilhem che ci sono giunti, sarebbe da aggiungersi anche la tenzone BdT 313.1, Guillem, raizon ai trobada, disputata con un anonimo oste e trasmessa dai mss. IKd (per l’edizione del testo, cfr. Perugi cit., p. 222). – Al v. 2 è l’unica citazione di Giacomo il Conquistatore nella produzione di Riquier; d’ora in avanti, quando parlerà di «reys aragones» (come nel vers XII, S’ieu ja trobat non agues [BdT 248.79], v. 31, del 1280), si riferirà a Pietro III, l’infante di cui cercherà di conquistare i favori a partire dal 1268 (canzone XIII, De far chanson suy marritz [BdT 248.23]). – Secondo Anglade («Le troubadour Guiraut Riquier de Narbonne et les Catalans», p. 574), la conclusione di Guilhem (vv. 37-40) ben si addice a «ce jongleur matamore, qui adressait plus tard une demand du même genre au comte de Rodez». Lo studioso si riferisce alla canzone di crociata BdT 226.2, D’un sirventes far mi sia Deus guitz (Camille Chabaneau, «Cinq tensons de Guiraut Riquier», Revue des langues romanes, 32, 1888, pp. 124-125, e riproposta ora, su testo di Appel, da Perugi cit., p. 196), trasmessa, parzialmente mutilata, dal solo ms. C. Essa è indirizzata a Giacomo d’Aragona per esortarlo alla crociata, ed è dunque databile 1268 o 1269.

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