Lo quint vers d’en Guiraut Riquier, l’an MCCLXXIII.
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
Edizione: Monica Longobardi 1982-83; note: Monica Longobardi. – Rialto 16.xii.2002.
C 295v , R 105v.
Edizioni critiche: Francesco Filippo Minetti, Il «libre» di Guiraut Riquier secondo il codice 22543 della Nazionale di Parigi con la varia lectio dell’856 (C), parte prima, Torino, 1980, p. 73; Monica Longobardi, «I vers del trovatore Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 29, 1982-83, pp. 17-163, a p. 50
Altre edizioni: S. L. H. Pfaff, «Guiraut Riquier», in Carl August Friedrich Mahn, Die Werke der Troubadours in provenzalischer Sprache, 4 voll., Berlin 1853-76, vol. IV (1853), p. 31 (XXI); Francisco J. Oroz Arizcuren, La lírica religiosa en la literatura provenzal antigua, Pamplona 1972, p. 230.
Metrica: a10 b10 b10 a10 c10 c10 d10’ (Frank 571:3). Cinque coblas unissonans di sette decasillabi e due tornadas. Cfr. Monica Longobardi, «Osservazioni metrico-retoriche sui vers di Guiraut Riquier», Studi mediolatini e volgari, 31, 1985, pp. 247-257, scheda a p. 254.
Melodia (R): Gennrich, 193; Higini Anglès, «Les melodies del trobador Guiraut Riquier», Estudis universitaris catalans, 11, 1926, pp. 1-79, a p. 53; Fernández de la Cuesta, p. 693.
Il manoscritto R rende esplicita la dedica di questo vers alla Vergine: et es vers de nostra dona. Il numero 5 (numero d’ordine nella serie) consacra la tradizione numerologica mariana legata alle lettere del nome di Maria. I paralleli nel canzoniere sono con la canso X ( canson … de la maire de Dieu) ed i confronti con la ricorsività tra i dieci miragres alternati da un loor nelle Cantigas de Santa Maria di Alfonso X di Castiglia.